domenica 27 febbraio 2011

Soleto scende in piazza contro la "delibera di Giuda"



I COMITATI CONTRO L'INCENERIMENTO DEL CDR NEL CEMENTIFICIO COLACEM ORGANIZZANO UN SIT-IN DI PROTESTA
SOLETO - Domenica 27 febbraio alle 10 avrà luogo a Soleto nei pressi della villa comunale un sit-in di protesta contro la decisione della Provincia di Lecce di rendere "meno difficile" l'iter per poter incenerire i rifiuti del cdr presso il cementificio Colacem di Galatina. Ad organizzare la protesta contro la delibera del Consiglio provinciale del 21 febbraio scorso, dai manifestanti definita la "delibera di Giuda", sono il Comitato Soletano Antinquinamento e Nuova Messapia.
A parere dei comitati di protesta il presidente Antonio Gabellone “per mediare posizioni, non poi nei fatti tanto divergenti, e mantenere la sua maggioranza ha permesso il compiersi di questo ‘tradimento’ della volontà e della fiducia popolare, che si macchia della gravità ulteriore del carico di ‘malattia’ e ‘morte’ che comporta. Sì perché rendere possibile l’autorizzazione a bruciare Cdr, implica implicitamente accettare un incremento del ‘rischio’, e accettare questo vuol dire, per definizione tecnico-scientifica stessa di ‘rischio’, accettare e permettere un incremento della mortalità, del numero di persone che si ammaleranno e moriranno a seguito di quel rischio, che si è ritenuto necessario accettare”.
“Quel rischio”, continua la nota dei Comitati" viene accettato per puri interessi speculativi di aziende private extra-salentine, colonizzatrici, come nel caso in questione”: “Si aggiunga che bruciare rifiuti è uno ‘spreco ecologico’ perché i loro materiali andrebbero tutti riciclati come ben possibile e facile; si aggiunga il danno ambientale per il carico di inquinanti nocivi immessi nella biosfera; il pagamento attraverso finanziamenti pubblici ed in bolletta, frode dunque dei cittadini, del puro business del Cdr; ed in fondo lo scandalo della provenienza extra-territoriale dei rifiuti da incenerire nel cementificio salentino. Infatti, i rifiuti locali saranno bruciati nell’inceneritore del Gruppo Marcegaglia di Massafra (Ta), dato anche un contratto ventennale già siglato."