domenica 31 ottobre 2010

Sequestrate a Brindisi 7 grandi torce per smaltire rifiuti gassosi


UNA CAUZIONE MILIONARIA TRA LE POSSIBILI OPZIONI PER IL DISSEQUESTRO

Brindisi- Hanno tempo fino al 15 novembre prossimo i dirigenti di Polimeri Europa e Basell per trovare una soluzione alternativa alla termodistruzione dei rifiuti gassosi delle lavorazioni che, a giudizio dei consulenti tecnici della Procura di Brindisi, costituisce fonte di inquinamento nella zona industriale. Entro quella data il sequestro delle sette torce, a forma di camino e alte parecchie decine di metri, ordinato dal gip Paola Liaci nei giorni scorsi troverà esecuzione effettiva a meno che le due aziende coinvolte non trovino mezzi alternativi leciti: in quei camini che si stagliano imponenti nella zona industriale, si smaltivano i rifiuti provenienti dagli stabilimenti di proprietà delle due aziende indagate ma anche da quello di Eni Power. Al momento non sembrerebbe che le due società abbiano soluzioni diverse da proporre e quindi si concretizza la possibilità che il sequestro, prima della cui applicazione il giudice ha concesso 20 giorni di tempo, divenga esecutivo. In alternativa si profila anche l'ipotesi che i sette impianti vengano restituiti ai proprietari con la promessa di attuare entro una data stabilita sistemi di smaltimento non inquinanti: una cauzione milionaria sarebbe, in questo caso, posta a carico di Polimeri Europa e Basell da parte del Tribunale.

venerdì 29 ottobre 2010

In Puglia 75 per cento dei comuni a rischio frana



A BREVE UN ACCORDO TRA LA REGIONE E IL MINISTERO DELL'AMBIENTE

Bari- IL 75 per cento dei Comuni pugliesi ha abitazioni, scuole, ospedali a rischio di frana. E' l'allarme che Legambiente Protezione Civile ha lanciato ieri a Bari presentando il suo dossier "Ecosistema Rischio 2010". In dettaglio, secondo il dossier, il 46 per cento delle amministrazioni ha interi quartieri soggetti a rischio frana e nel 36 per cento dei casi sono coinvolte oltre alle case anche edifici che ospitano comunità di persone come scuole e ospedali. La politica italiana della Protezione civile prevede interventi solo in caso di calamità o comunque emergenze, in Puglia, invece, ha dichiarato l'assessore regionale alla Protezione civile Fabiano Amati, si tenta una inversione di tendenza, infatti"La Regione firmerà a breve un accordo con il Ministero dell'Ambiente per la mitigazione del rischio idrogeologico".

A Lecce dal Consiglio comunale via libera ad un impianto fotovoltaico da 3,99 megawatt


PROTESTANO CITTADINI E AMBIENTALISTI: LA POSIZIONE DI "FORUM AMBIENTE E SALUTE"

 Lecce- Il consiglio comunale di Lecce ha approvato lunedì 25 ottobre, con 23 voti favorevoli e 13 contrari la delibera di autorizzazione per l'insediamento di un impianto fotovoltaico da 3,99 megawatt tra Lecce e Novoli in zona “Masseria Mezzanotte”. Hanno votato a favore i consiglieri di centrodestra, contro le opposizioni di sinistra e Io Sud. Al progetto dell'impianto, presentato da una società nordamericana che ha già 12 impianti analoghi nel Salento, seguiranno a breve altri tre impianti simili in territorio del Comune di Lecce per un totale di potenza impiegata di 8 megawatt. Al Comune, tra tributi e oneri vari andranno oltre 700 mila euro. Su questa delibera si è però scatenata lunedì la protesta oltre che delle opposizioni in Consiglio di molti cittadini e di associazioni ambientaliste nettamente contrarie all'insediamento considerato devastante per il territorio salentino, eccessivo e frutto di una politica di colonizzazione che fa leva sulle difficoltà finanziarie dei Comuni e cede enormi fette di territorio rurale a grandi società esterne. In particolare il Forum “Ambiente e salute” di Lecce ha stigmatizzato la decisione del Consiglio che denota, si legge in un comunicato stampa“Una fretta inaudita, per accedere agli incentivi prima delle scadenze di fine anno, connota questa operazione vergognosa e che indigna ogni cittadino attento e consapevole. Una vergogna il comportamento di quanti stanno premendo per questa azione che strumentalizza l'ecologia per assassinare, "fotovolto-massacrare" il territorio e desertificarlo, uccidendovi ogni biodiversità, con danni sul clima immediati ed impressionanti! E pensare che dicono che lo fanno, quest'impianto, per salvare il pianeta dall'effetto serra, che con il surriscaldamento globale rischia di desertificare il pianeta, e loro lo desertificano artificialmente prima con questo impianto! Un'eutanasia del nostro territorio in vista dei surriscaldamenti climatici!? Una risata amara dovrebbe connotare l'atteggiamento dei cittadini se non fosse per il carico di frode e devastazioni che tutto ciò comporta! “ 
 

sabato 23 ottobre 2010

Lecce: la Provincia boccia la centrale a biomasse


VOTO QUASI UNANIME DEL CONSIGLIO PROVINCIALE

Lecce- Nel corso della riunione del Consiglio Provinciale di Lecce un ordine del giorno che esprimeva parre negativo riguardo l'installazione di una centrale a biomasse in agro di Cavallino , località "Masseria Guarini" è stato approvato con 25 voti a favore e uno contrario,quello dell'esponente di IO SUD Adriana Poli Bortone. E' una presa di posizione netta su una questione che ha provocato non poche polemiche e preoccupazioni tra gli abitanti di Cavallino e del comune capoluogo che dista pochi chilometri dall'area interessata al progetto. Gli abitanti della zona lamentano in particolare la presenza della discarica che raccoglie i rifiuti urbani della zona nord della provincia di Lecce e che in questi anni ha contribuito a rendere irrespirabile l'aria in un raggio di parecchi chilometri: una centrale a biomasse sempre nella stessa zona avrebbe comportato un ulteriore aggravamento della situazione ambientale. Secondo il Presidente della Provincia Antonio Gabellone "Ci sono studi di ordine igienico-sanitario che confortano il parere politico contrario espresso dal Consiglio". La decisione si inserisce sulla scia della politica ambientale della Provincia di Lecce che tende a regolarizzare tutti gli insediamenti a grande impatto ambientale di ogni tipo e in particolare la regolamentazione del fotovoltaico ed eolico.

A Bari guerra ai piccioni


IPOTESI DIVERSE SU COME RIDURNE LA DIFFUSIONE
Bari- Stormi di piccioni hanno da tempo invaso la città di Bari in particolare il centro antico e le vie di accesso al porto: gli uccelli seguono i camion che trasportano cereali e granaglie varie e che, nella fase di imbarco perdono parte del carico. Il problema è che gli esemplari di questa specie sono ormai troppi e non bastano più aghi, girandole e dissuasori vari per allontanarli. Il Comune si chiede come agire per ridurne il numero senza creare sofferenza agli animali. Prima ipotesi inserire nell'area uccelli rapaci come i falchi antagonisti naturali dei piccioni, misura questa già attuata con successo all' aeroporto di Palese. Seconda ipotesi diffondere nelle strade di Bari mangime contenente una sostanza che induce la sterilità negli uccelli e ne inibisce quindi la riproduzione. In entrambi i casi le associazioni ambientaliste si mostrano scettiche se non contrarie. "Si tratta comunque di indurre sofferenze a questi uccelli" dichiara Pasquale Salvemini, presidente regionale del WWF.

venerdì 15 ottobre 2010

Pannelli solari alti sette metri in progetto a Cutrofiano: è polemica


POSIZIONI DIVERSE ANCHE TRA GLI AMBIENTALISTI

Cutrofiano- Enormi pannelli mobili "insegui-sole" alti 7 metri da terra che occupano una superficie di 26 ettari: è il progetto che Legambiente attraverso la sua controllata "ESCO AZZEROCO2" ha presentato nei giorni scorsi a Cutrofiano alla presenza di suoi autorevoli dirigenti nazionali. Si tratterebbe di un impianto sperimentale da installare successivamente in Africa, se darà risultati positivi, per catturare l'energia solare in maniera ancora più efficace di quanto già si fa con l'attuale tecnologia dei pannelli solari. Subito si sono alzate le proteste sia di associazioni ambientaliste come Italia Nostra e Forum Ambiente e Salute, sia di medici, ricercatori, privati cittadini spalleggiati anche dal parroco don Mirko Lagna. Si rimprovera a Legambiente, già sotto accusa per la posizione "morbida" assunta sulla questione dell'incenerimento dei rifiuti da parte del cementificio Colacem di Galatina, di non tenere conto delle dimensioni enormi di questo campo fotovoltaico, (26 ettari equivalgono a 40 campi di calcio), che oltre tutto sorgerebbe in prossimità di una oasi naturalistica protetta, ricca di flora e fauna autocnona in via di estinzione , nei pressi della "Foresta di Cutrofiano" denominata "Parco dei Paduli". Sulla proposta della società ESCO AZZEROCO2 si dovrà pronunciare nei giorni scorsi il Comune di Cutrofiano, ma già si segnalano le prese di posizione nettamente contrarie del sovrintendente ai beni architettonici di Puglia arch. Ruggero Martinez e del prof. Giorgio Assennato, epidemiologo di fama e direttore generale dell'ARPA Puglia che evoca una "Catastrofe ambientale e sanitaria" se verrà approvato il progetto.

A Brindisi boom di richieste di nuovi impianti fotovoltaici


IN PRIMA FILA AZIENDE E PRIVATI
Brindisi- Sono 500 le richieste di installazione di nuovi impianti fotovoltaici presentate in pochi mesi nel solo Comune di Brindisi. se verranno accettate il 5% del territorio comunale sarà coperto dai pannelli. Tra i richiedenti grandi imprese come ENEL con un impianto di 71 megawatt e il gruppo Zamparini con un megaimpianto da 500 megawatt da installare vicino a Cerano per una spesa di 1,5 miliardi dieuro. Accanto a questi colossi tante richieste da comdomini, uffici e privati cittadini. A seguito della nuova normativa approvata nei giorni scorsi dalla Regione Puglia per i privati che desiderano installare i pannelli sulla loro abitazione fino ad una potenza di 1 megawatt non è necessaria la VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), così come non è richiesta per le aziende che non superino i 3 megawatt. Diverso è il discorso per le aree protette o di particolare interesse ambientale: per queste il limite per istallare senza VIA è di 0.5 megawatt. Da più parti si teme, per i megaimpianti, la possibilità che attraverso questi mega appalti ci siano concrete infiltrazioni della criminalità organizzata come dimostrano alcune inchieste giudiziarie in corso.

A Galatina stop al nuovo impianto fotovoltaico


IL COMUNE SOSPENDE I LAVORI DI INSTALLAZIONE DI UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO
Galatina – il 12 ottobre 2010 l’Amministrazione Comunale di Galatina ha sospeso, a mezzo di ordinanza del responsabile del
servizio incaricato Urbanistica ed Assetto del Territorio, ing. Alessandro D’Errico, i
lavori per l’installazione di un impianto fotovoltaico in località strada comunale
“Duca”.
Il provvedimento di immediata sospensione giunge a seguito di sopralluogo da
parte di personale del Settore Urbanistica e Assetto del Territorio e del Comando di
Polizia Municipale da cui sono emerse alcune irregolarità rispetto all’Autorizzazione
della Regione Puglia.
In particolare le anomalie riscontrate riguardano: la realizzazione di basamenti in
calcestruzzo armato posizionati sulla superficie del terreno, non riportati negli
elaborati grafici allegati all’Autorizzazione regionale; i pali metallici della
recinzione sono bloccati nel terreno mediante calcestruzzo contravvenendo alle
prescrizioni dell’Arpa Puglia riportate nella citata autorizzazione.

venerdì 8 ottobre 2010

TAR Lecce: sospeso il referendum contro l'ILVA di Taranto



INSOLITA ALLEANZA TRA CGIL E CONFINDUSTRIA MA PERPLESSITA' ANCHE TRA GLI AMBIENTALISTI

Taranto- Il referendum previsto per il 27 Marzo per la chiusura dell'area inquinante dell'ILVA per il momento non si farà. Lo ha deciso giovedì 7 ottobre il TAR di Lecce che ha accolto il ricorso presentato dalla CGIL e da Confindustria per irregolarità nella raccolta delle firme. Il Tribunale Amministrativo, che si è semplicemente espresso in maniera cautelare per evitare eventuali spese di organizzazione, rinvia la decisione sul merito al 12 gennaio 2010. Vittoria provvisoria quindi per l'inedita alleanza tra il sindacato di sinistra della CGIL e l'associazione degli industriali contrapposti al comitato promotore "Taranto futura". Ma in città anche sul fronte ambientalista si segnalano non poche perplessità sulla efficacia di un eventuale referendum che, osserva il cartello"Alta Marea" che riunisce alcune associazioni ambientaliste "E' efficace se rimanda il risultato ad un consiglio comunale non competente in materia? E poi è corretto far credere che una azienda privata possa essere chiusa dal Consiglio comunale quando solo la magistratura può farlo?"

TAR Bari: la discarica di Conversano non va ampliata


DA UNA PARTE IL COMUNE DI CONVERSANO DALL'ALTRA REGIONE E PROVINCIA

Conversano- Il TAR di Bari ha dato ragione al Comune di Conversano: la discarica esistente in contrada Martucci non si può ampliare, nonostante le due ordinanze una firmata da Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia e una da Francesco Schittulli, presidente della Provincia di Bari che avevano prorogato l'attività dell'impianto fino al 31 dicembre 2010. Tali provvedimenti erano stati presi in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato a giugno 2010 che aveva affidato l'appalto per la costruzione di un impianto complesso che in futuro sostituirà la discarica di Conversano ad una azienda diversa da quella in un primo momento vincitrice della gara. A causa di questa sentenza i lavori per il nuovo impianto avevano subito uno stop costringendo Regione e Provincia a prorogare la vita della discarica sita in contrada Martucci che invece avrebbe dovuto cessare l'attività il primo luglio 2010. Dalla Regione non si nasconde il disappunto per la recente sentenza del TAR contro la quale si preannuncia ricorso al Consiglio di Stato. Da parte loro i giudici amministrativi baresi, accogliendo il ricorso del Comune, non hanno ritenuto sufficienti le motivazioni addotte da Regione e Provincia per rimettere in funzione la vecchia discarica dopo la sentenza del Consiglio di Stato, precisando che a Giovinazzo è da poco entrato in funzione un lotto di ampliamento della discarica esistente che avrebbe potuto accogliere i rifiuti urbani della zona e tamponare così l'emergenza.

sabato 2 ottobre 2010

Bari: il nuovo porto turistico sarebbe uno scempio ambientale?


Bari - "Quel porto turistico non si deve fare perché inutile e perché rappresenterebbe la fine di uno dei più invidiati paesaggi d'Italia". Così Legambiente si è espressa contro il progetto del Comune di costruire un porto turistico di fronte a piazza Diaz che costituirebbe, secondo gli ambientalisti uno scempio ambientale. Altre le priorità per la citta, dicono , in primis depuratori, piste ciclabili, parcheggi, prima di pensare a una nuova darsena nel vecchio porticciolo. "Il consiglio comunale ha approvato la riqualificazione del porto vecchio in porto turistico- è la replica del sindaco Michele Emiliano, che tanta popolarità ha acquisito per la battaglia vinta di Punta Perotti- Legambiente stia tranquilla, ove i progetti proposti non siano più che sicuri per l'ambiente non saranno autorizzati dal Comune di Bari".

Gabbiani guariti liberati davanti al lungomare di Bari


Bari - Undici gabbiani reali sono stati liberati il 30 settembre dal WWF davanti al lungomare di Bari. Si tratta di esemplari raccolti in diverse circostanze da cittadini nei mesi scorsi ed affidati alle cure del Centro di recupero rapaci della Regione Puglia di Bitetto. Gli esemplari curati erano arrivati al Centro i precarie condizioni di salute in quanto affetti da una forma di tetraparesi indotta da un batterio simile al botulino. Dopo aver svolto un ciclo di cure sono stati rimessi nel loro ambiente naturale affinché svolgano il loro ruolo di antagonisti dei colombi di cui sono predatori e dei quali contribuiscono a limitare la diffusione agendo come stabilizzatori biologici.

Colacem: salta fuori un "Comitato di lavoratori"



Galatina – Sulla vicenda cementificio – coincenerimento dei rifiuti si segnala la presa di posizione di un neonato“Comitato spontaneo di lavoratori Colacem” che, in una nota diffusa alla stampa contesta le tesi delle associazioni, dei tecnici, dei cittadini, perfino della Chiesa, che in questi giorni si oppongono alla richiesta dell'azienda di Gubbio. I componenti del “Comitato” sostengono che non esistono pericoli aggiuntivi per la salute con il coincenerimento del CDR nei forni da clinker e a tal fine citano la posizione favorevole assunta da “Ambiente Italia", a loro dire la “Più autorevole associazione ambientalista italiana”. In quanto alle voci di ricatto occupazionale operato dall'azienda sui lavoratori sarebbero solo falsità. “ Che dire- continua il comunicato - di tutti coloro che hanno creato centinaia di discariche abusive con materiali tossici a cielo aperto, e che protestano in piazza per l’inquinamento? Ne abbiamo individuato a centinaia, ma vi siete mai domandati dove le nostre imprese artigianali scaricano i loro rifiuti industriali inquinanti? Sono tutte in regola? Le acque dei pozzi artesiani che i contadini utilizzano per innaffiare i prodotti agricoli sono sane o inquinate? Gli aerei che fanno? Ci buttano fiori, quando rasentano gli edifici nel loro addestramento quotidiano?

Benzopirene: il TAR dà ragione al Comune di Taranto


Taranto- L'ordinanza comunale del luglio scorso che imponeva all'ILVA di ridurre le emissioni di benzopirene entro 30 giorni è valida e dovrà essere attuata: lo ha stabilito il 30 settembre il TAR di Lecce respingendo il ricorso dell'azienda. L'ILVA aveva infatti presentato ricorso contro l'ordinanza , ritenendo di aver tempo fino al 31 dicembre 2012 per adeguarsi ai parametri sulle emissioni di benzopirene in base al decreto legislativo del 2007. Il tribunale ha invece dato torto all'azienda di Riva e ragione al Comune di Taranto riconoscendo l'ineccepibilità dell'atto amministrativo. Grande soddisfazione in città per questa sentenza che, come si legge in una nota del PD,""va nella direzione di rispettare il diritto alla salute dei cittadini di Taranto". A sostegno della tesi del sindaco Stefàno era intervenuto anche il comitato"Taranto futura". Ora, dicono gli ambientalisti,"l'ILVA non perda tempo e adotti le misure necessarie per non asfissiare più i tarantini".