sabato 25 settembre 2010

Smaltire le scorie radioattive a Otranto? no grazie



Bari - Che la Puglia fosse in predicato per accogliere le scorie radioattive delle nuove centrali nucleari in costruzione lo si sapeva: ridotta sismicità, aree non abitate di grande estensione sono le caratteristiche del territorio che fanno indirizzare la scelta sulla nostra regione. Ma che tra i siti in esame dalla Sogin, la società incaricata della sicurezza degli impianti nucleari, controllata dal Ministero del Tesoro ci fosse anche Otranto in pochi lo immaginavano. Nulla di ufficiale, tutto ciò che riguarda la scelta dei siti è coperto da un impenetrabile segreto, ma sembra che tra i sette siti possibili in Puglia ci sia anche un'area a pochi km da Otranto. Accadrebbe così che la città che vanta il mare più pulito d'Italia, che negli ultimi anni è balzata in testa alle classifiche del gradimento del turismo interno e internazionale, potrebbe convivere con i residui radioattivi delle centrali di prossima realizzazione. Immediata è stata la presa di distanze del sindaco di Otranto Cariddi. Sul tema delle scorie nucleari in Puglia è nota la posizione del governatore Vendola che ha manifestato la propria contrarietà anche a costo di rinunciare ai benefici economici che ripagheranno le comunità che accetteranno le scorie."Devono sapere che noi lotteremo in generale contro la follia del nucleare in Puglia", ha dichiarato alla stampa Vendola che promette, in caso di forzature "la più civile, pacifica e partecipata reazione popolare della storia pugliese".
Ma di cosa si tratta in sostanza? Le scorie radioattive prodotte dalle centrali nucleari hanno un decadimento lentissimo e perdono la residua radioattività dopo centinaia di anni. Il Governo Berlusconi, con il neonato piano nucleare vuole reperire zone idonee per lo stoccaggio di detti rifiuti, per il cui trattamento non esiste al mondo una tecnologia adeguata. Accanto al "cimitero" delle scorie sorgerebbe un parco scientifico con centinaia di ricercatori. Almeno in teoria nessuna comunità avrà l'obbligo di accogliere le scorie se non lo vorrà. Ma le domande che si pongono i cittadini sono:
- Perché se l'Italia, a fine anni ottanta, con un referendum ha bocciato in maniera netta il nucleare ora si ignora la volontà popolare?
- Perché, mentre alcune nazioni come la Germania cercano di disfarsi del nucleare noi ci rimettiamo in quel settore?
- Quali tecnologie innovative esistono per smaltire i residui radioattivi che in nessun Paese del mondo hanno avuto un adeguato trattamento?
- I cittadini hanno o no il diritto di conoscere i siti idonei (52 in tutta Italia) dove potrebbero essere stoccate le scorie?

Efficienza energetica e sviluppo in convegno a Bari



Bari - L’ARTI (Agenzia regionale per la Tecnologia e l'innovazione), d’intesa con l'Area Politiche per lo Sviluppo Economico, Lavoro e Innovazione della Regione, organizza a Bari il 28 settembre presso l'hotel Mercure in via Capruzzi l’evento dal titolo “Efficienza Energetica per lo sviluppo competitivo dei sistemi di imprese del Mezzogiorno”.
L’incontro, che si terrà dalle 9.00 alle 16.00, realizzato nel contesto del Programma Operativo Interregionale Energie Rinnovabili e Risparmio energetico 2007-2013 (POIn Energia), sarà l’occasione per: fornire una descrizione degli obiettivi del POIn Energia e delle attività da esso finanziabili e analizzare con i partecipanti le opportunità di efficienza energetica rispetto alle realtà economiche locali.
Nel corso del seminario, verranno illustrate le opportunità di finanziamento di studi di fattibilità per la progettazione di interventi di riqualificazione energetico-ambientale dei distretti industriali, delle filiere e dei poli di imprese della Puglia.
Gli studi di fattibilità saranno realizzati, per conto del Ministero dell’Ambiente, da Studiare Sviluppo, società in-house di Amministrazioni centrali, a valere sulla dotazione finanziaria dell’azione 2.5.1. del POIn Energia.
Durante l’incontro, che avrà un carattere operativo, verranno quindi:raccolti commenti ed integrazioni alla Chiamata per Idee.e presentate le modalità di partecipazione alla Chiamata per Idee

Domenica 26 settembre "Cambiamo aria"


Galatina – Domenica 26 settembre alle 19,30 si terrà in Piazza San Pietro o se il tempo non lo consentirà, nella sala della cultura della chiesa di Santa Caterina il primo incontro pubblico organizzato dal Comitato "Cambiamo Aria". All'incontro parteciperanno il dott. Giuseppe Serravezza, oncologo, il dott.Stefano Montanari, nanopatologo, la dott.ssa Cristina Mangia, fisico dell'ambiente e il dott.Luca Carbone, sociologo. Nell'occasione si raccoglieranno firme contro l'ipotesi di coincenerire i rifiuti solidi nel cementificio . L'idea è creare uno spazio informativo per fare chiarezza etica e scientifica sulla proposta di Colacem S.p.A. di co-incenerire Combustibile derivato da Rifiuti nello stabilimento di Galatina. “Un momento di riflessione, spiegano gli organizzatori in una nota stampa, per comprendere quali sono le conseguenze sull'ambiente e sulla salute di questa scelta che non tiene conto di una produzione sostenibile e rispettosa dell'ambiente in cui opera. Un incontro che apre le porte ad una più ampia riflessione sulle condizioni ambientali di tutto il nostro territorio già martoriato dalle tante attività industriali inquinanti”.
Nell'incontro sarà consultabile materiale scientifico-informativo e verranno trasmessi dei video su tali tematiche.

Appello da Taranto: bocciate quel decreto!


Taranto - Sono tantissimi i cittadini e le associazioni ambientaliste del capoluogo ionico che rivolgono un appello ai parlamentari di tutti gli schieramenti perchè il decreto legislativo firmato dal governo Berlusconi il 13 agosto, che ha già passato il vaglio della commissione ambiente del Senato non abbia l'approvazione della Camera. Si tratta di un decreto che sospende la legge del 1999 che imponeva dei limiti alle emissioni del benzopirene fissandone la soglia consentita al limite di un nanogrammo al metrocubo. Se il decreto verrà approvato, fino al 31 dicembre 2012, tali limiti saranno aboliti consentendo, dicono gli ambientalisti "all'ILVA di inquinare con danni alla salute degli operai e dei cittadini di Taranto". Un appello viene rivolto all'opposizione che in commissione ambiente del Senato non si è opposta consentendo il via libera al decreto. A Taranto si sentono abbandonati da tutti e attendono il referendum di fine Marzo per dare ai cittadini la parola in merito alla cessazione o meno della produzione più inquinante dell'ILVA.

sabato 18 settembre 2010

Colacem 3: deciderà la Provincia



Lecce - Il comune di Soleto si è già espresso negativamente, mentre il Consiglio comunale di Galatina ha deliberato di attendere ulteriori valutazioni tecniche prima di dare un parere definitivo. All'esame dei Comuni interessati è la richiesta della Colacem di coincenerire il CDR nello stabilimento di Galatina: i Comuni hanno solo potere consultivo mentre la eventuale approvazione deve venire dalla Provincia di Lecce. Nei giorni scorsi, durante un Consiglio Provinciale aperto anche alle associazioni ambientaliste e nelle dichiarazioni rese ad organi di stampa il Presidente Gabellone ha rimandato ogni decisione a dopo le valutazioni di impatto ambientale che ARPA e ASL dovranno compiere. Solo dopo aver acquisito il parere tecnico la Provincia si pronuncerà in merito alla richiesta di Colacem che comunque, in caso di via libera, dovrà essere definitivamente vagliata dalla Regione Puglia che dovrà rilasciare la autorizzazione integrata ambientale.

Colacem 2: sit in di protesta


Galatina - Domenica 18 settembre nelle piazze di Galatina, Soleto, Cutrofiano, Sogliano, Aradeo, Corigliano, Noha si terrà un sit-in di protesta organizzato dal PD. Si chiederà ai cittadini di firmare una petizione popolare da inviare al presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone per chiedere la bocciatura della richiesta avanzata da Colacem di coincenerire il CDR nello stabilimento di Galatina. Agli ambientalisti non bastano le assicurazioni date dall'azienda di Gubbio e si teme, con il coincenerimento, un aggravamento della situazione ambientale sul territorio. Già da anni gli oncologi segnalano a Galatina e paesi limitrofi un preoccupante aumento di casi di cancro sicuramente legato all'inquinamento dell'aria e della terra e in particolare alla diossina. D'altra parte nel 2006 l'ARPA sospese il coincenerimento del CDR nel cementificio a causa dello sforamento dei limiti consentiti.

Colacem 1: "Nessun danno all'ambiente" assicura l'azienda


Galatina - Secondo la direzione della Colacem, l'azienda proprietaria del cementificio di Galatina che nei giorni scorso aveva chiesto di poter utilizzare una miscela di CDR per la produzione di cemento, il coincenerimento non porterebbe danni ambientali al territorio. E' quanto è emerso venerdì 17 settembre nel corso di una conferenza stampa convocata dall'azienda di Gubbio per tranquillizzare la popolazione di Galatina e dei cinque paesi limitrofi in merito all'utilizzo dei rifiuti solidi(CDR) nell'altoforno. Non si tratta di avviare un inceneritore, hanno spiegato i manager Colacem, ma di utilizzare una frazione selezionata dei rifiuti per alimentare la fabbrica. Nell'intento di fare chiarezza l'azienda tranquillizza i cittadini circa la provenienza dei rifiuti da bruciare in altoforno: si tratterebbe di rifiuti solidi urbani secchi e selezionati e di rifiuti industriali privati di alcuni componenti chimici nocivi la cui tracciabilità sarebbe garantita. In quanto al rischio diossina, per Colacem che in merito ha diffuso un comunicato stampa, questo non può esistere a causa dell'alta temperatura (1400 C°) raggiunta all'interno del forno. A queste considerazioni, continua il comunicato, bisogna aggiungere i vantaggi che ne deriverebbero: vantaggi economici innanzi tutto, che consentirebbero la conservazione degli attuali posti di lavoro, vantaggi in termini di recupero energetico, riduzione delle emissioni di CO2 rispetto all'utilizzo delle materie prime fossili, riduzione della quantità e del volume di rifiuti prodotti dall'industria. A sostegno di queste tesi Colacem porta il rapporto ambiente stilato da Legambiente nel 2009 in cui si sostiene che il CDR è un ottimo combustibile alternativo la cui combustione non comporta rischi di emettere diossina e il documento del WWF presentato nella conferenza di Postdam del 2008 dove si raccomanda l'utilizzo delle biomasse come combustibile delle fornaci.

18 milioni per ambiente e cultura: arriva il bando



Bari - Gruppi di Comuni, enti ecclesiastici, enti di gestione dei parchi che si uniscono e presentano progetti di ristrutturazione, recupero e rilancio di beni storici e ambientali: sono i potenziali concorrenti al bando che la regione Puglia sia accinge a varare e per il quale ha destinato 18 milioni di euro di fondi europei per i cosiddetti SAC (sistemi ambientali e culturali). Atteso per fine mese il testo integrale del bando. Non più, quindi interventi slegati ed isolati per il recupero di questo o quel monumento o per la creazione di un piccolo parco ambientale, ma "Sistemi sovracomunali" cioè consorzi di più enti che presentino progetti integrati. Punto essenziale di questi progetti deve essere la fruizione dei beni protetti o restaurati per creare un volano di sviluppo non solo ambientale e culturale ma anche turistico del territorio. In altre parole il modello da seguire è Torre Guaceto, l'oasi naturalistica in provincia di Brindisi che è diventata negli anni punto di riferimento non solo per studiosi e appassionati della flora e fauna locale, ma anche sede di concerti,laboratorio teatrale, convegni e quindi meta di un turismo colto e rispettoso che può solo portare benefici al territorio.

Dalla Regione stop ai megaimpianti solari ed eolici


Bari - "Basta grandi impianti per la produzione di energie rinnovabili: via libera a impianti più piccoli e meglio gestibili": è in sintesi quanto ha dichiarato il 16 settembre scorso il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola nel corso del convegno svoltosi alla Fiera del levante sul tema:"Energia 2020, quali protagonisti?". La Puglia è al primo posto in Italia per Kw prodotti da fonti rinnovabili quali eolico e solare ma, sempre più spesso, si assiste alla proliferazione selvaggia di enormi distese di pannelli solari o di pale eoliche che determinano la devastazione di migliaia di ettari di terreno. Contro questa pericolosa tendenza che finisce per favorire solamente i grandi gruppi industriali la Regione vuole mettere un freno, agevolando per il prossimo futuro la realizzazione di piccoli impianti per le necessità di condomini, ospedali, scuole, uffici. In questo modo si eviterebbe lo scempio del territorio attuato in nome di una politica energetica, quella che utilizza vento e sole per produrre energia, i cui fini sono certamente meritori. Anche per le centrali a biomasse, precisa Vendola , ci sarà una inversione di tendenza: la Regione intende obbligare le industrie che utilizzano le biomasse come conbustibile a utilizzare il 40% della materia prima necessaria a reperirla nel raggio di 70 km dalla sede dell'impianto. A questo scopo esiste una normativa regionale già in vigore che detta un quadro di regole certe in materia. Ma chi effettuerà i controlli?

domenica 12 settembre 2010

I chimici a congresso per l'ambiente






Acaya (Lecce) – Si terrà il 16 e 17 settembre prossimi presso il centro congressi Double tree di Acaya il Convegno nazionale dal tema “Ambiente, sviluppo e risorse: la corretta gestione da parte degli operatori del settore”. Ad organizzarlo è l'Ordine dei Chimici di Lecce e Brindisi in collaborazione con l'Università del Salento e con il patrocinio di Regione Puglia, Provincia di Lecce, Comune di Lecce e Confindustria. Saranno esaminati e dibattuti i temi della gestione ambientale da parte di una categoria di professionisti, i chimici, che per la peculiarità delle loro competenze, sono indispensabili per lo studio e la salvaguardia del territorio.

sabato 11 settembre 2010

La commissione parlamentare sul riciclo illegale in Puglia per tre giorni





Roma – Una delegazione della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite in materia di riciclo dei rifiuti compirà nei prossimi giorni un sopralluogo a Taranto e Brindisi. Scopo della visita è approfondire l'inchiesta sulla gestione dei rifiuti e acquisire informazioni circa il riciclo di quelli particolarmente “difficili” prodotti da alcune aziende. La delegazione sarà in Puglia dal 14 al 16 settembre prossimi e compirà dei sopralluoghi a Taranto presso l'ILVA, l'ENI e la Cementir, si sposterà quindi presso il termovalorizzatore di Massafra e l'Enichem di Brindisi. Nei tre giorni di soggiorno in Puglia la delegazione ascolterà le autorità locali di Taranto e Brindisi oltre al Presidente della Regione, l'assessore all'ambiente e le associazioni ambientaliste. Saranno inoltre ascoltati i responsabili di ILVA, Enichem, Cementir e discarica Vergine. Al termine della visita la delegazione renderà pubblici i risultati dell'indagine conoscitiva.

Galatina: proteste sull'ipotesi di coincenerire i rifiuti nel cementificio





Galatina – Se ne discuterà il 13 settembre prossimo in Consiglio Comunale a Galatina ma già la notizia ha provocato in città un coro di proteste. La Colacem, società di Gubbio proprietaria del cementificio da anni al centro delle proteste per i danni ambientali provocati a Galatina e nei Comuni limitrofi, ha chiesto alla Provincia di Lecce di poter coincenerire nel suo altoforno il cosiddetto CDR cioè i rifiuti urbani. Già in passato l'azienda umbra, che sollecita questa soluzione per ridurre i costi di gestione, aveva incenerito i rifiuti nell'impianto salentino, ma nel 2006 la Regione Puglia, allora competente in materia, aveva revocato l'autorizzazione in quanto l'ARPA aveva riscontrato difformità tra i valori dichiarati in tema di emissioni inquinanti e quelli riscontrati. Contro questa richiesta il coordinamento di Sinistra, ecologia e libertà, Italia dei valori e Federazione della sinistra di Galatina hanno già invocato una consultazione referendaria per chiedere ai cittadini un pronunciamento in merito. Analoga richiesta è stata avanzata dal Consiglio di quartiere del Rione Italia che ha avviato una raccolta firme. Si segnala, inoltre, la presa di posizione del segretario regionale del PD Sergio Blasi, che risponde alle minacce lanciate dai dirigenti dell' azienda di possibili licenziamenti se non sarà accettata questa soluzione, a loro dire necessaria per ridurre i costi. In una nota Blasi osserva come “Si usi la mannaia del licenziamento per nascondere il tema della salute dei cittadini”. Da più parti si fa notare come Galatina e i Comuni vicini subiscono già da decenni l'impatto di Aeroporto, fabbriche e opifici che hanno portato nel territorio la metà degli impianti inquinanti della intera Provincia di Lecce. I risultati sono un ambiente devastato e una preoccupante proliferazione dei casi di cancro tra gli abitanti di Galatina, Cutrofiano, Soleto, Sogliano. Tra i maggiori sospettati, a detta di molti, proprio il cementificio di contrada “Piani”. Diversa la posizione di Colacem che respinge le accuse di inquinamento ambientale.

Una firma contro "Pannello selvaggio"





Noha – Una raccolta di firme contro il proliferare dei mega impianti fotovoltaici nelle campagne di Noha (Le): è l'iniziativa che l'associazione “I dialoghi di Noha”, in collaborazione con il forum “Ambiente e sviluppo” ha lanciato per domenica 12 settembre in concomitanza con la Fiera dei Cavalli, il consueto appuntamento che raccoglie migliaia di visitatori, in prevalenza agricoltori e allevatori, nel piccolo centro salentino. Non contrarietà al fotovoltaico in sé, è la posizione dei promotori, ma opposizione ad uno scempio del territorio operato da multinazionali a soli fini speculativi.

Fotovoltaico a Brindisi: parla Ferrarese


Brindisi – Prende posizione in maniera netta sul fotovoltaico “selvaggio” in Provincia di Brindisi Massimo Ferrarese, presidente della Provincia. Il proliferare senza regole degli impianti fotovoltaici, è in sintesi la sua opinione, deturpa il paesaggio e costituisce un ulteriore scempio del territorio a causa delle innumerevoli canalizzazioni che collegano gli impianti alle centrali. Il presidente della Provincia esprime inoltre perplessità sui criteri con i quali in passato sono state concesse le autorizzazioni e ritiene che la materia abbia anche risvolti penali. “Il nostro obiettivo - osserva Ferrarese – è stabilire i confini di questa autentica devastazione territoriale per poi passare ad azioni concrete. Abbiamo il fondato sospetto, infatti, che siano stati realizzati o autorizzati tanti piccoli impianti contigui, riconducibili agli stessi soggetti imprenditoriali, con il solo scopo di aggirare le leggi in materiale di impatto ambientale. Fortunatamente in questa battaglia non saremo da soli perché abbiamo già avuto l’adesione dei primi sindaci del Brindisino con i quali mi incontrerò nei prossimi giorni per concordare azioni sinergiche attraverso cui rimettere in discussione la presenza del fotovoltaico in questo territorio”.

Recuperare le cave dismesse: contributi ai Comuni


Bari - 10 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione Puglia degli Enti locali che si impegnino a recuperare le cave dismesse: c'è tempo per le domande fino al 19 novembre 2010.
Si informano gli Enti Locali appartenenti al territorio pugliese che con Determinazione Dirigenziale n. 86 del 09.09.2010 è stato prorogato il termine di chiusura dell’Avviso Pubblico per la partecipazione alla procedura di “Selezione di interventi per il recupero ambientale di cave dismesse”, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 123 del 22 luglio 2010, per finanziare interventi di risanamento e riutilizzo ecosostenibile di aree estrattive dismesse esclusivamente di proprietà pubblica.
Le domande di ammissione a contribuzione finanziaria potranno, quindi, essere consegnate, esclusivamente a mano, entro e non oltre le ore 13.00 del 19 novembre 2010, al seguente indirizzo: “REGIONE PUGLIA – Area Politiche per l’ambiente, le reti e la qualità urbana – Servizio Risorse Naturali – Via delle Magnolie, 6 - Modugno Z.I. (BA)”.
Le risorse assegnate alla realizzazione dei suddetti interventi ammontano ad € 10.000.000,00.

I soggetti beneficiari abilitati a partecipare alla selezione sono gli Enti Locali appartenenti al territorio della Regione Puglia.

Ai fini dell’ammissione al finanziamento, gli interventi proposti devono essere finalizzati al recupero ambientale delle aree estrattive dismesse localizzate nel territorio regionale pugliese e devono possedere i seguenti requisiti:
proprietà pubblica dell’area/cava oggetto dell’intervento
progettazione preliminare
idonea documentazione attestante che trattasi di area estrattiva dismessa
coerenza con il PAI vigente, approvato dall’Autorità di Bacino della Puglia.

domenica 5 settembre 2010

Istituito Osservatorio regionale sull'Agricoltura biologica


Bari – Sarà operativo il 1 Gennaio 2011, il portale dell'Osservatorio regionale dell'Agricoltura della regione Puglia www.biologicopuglia.it, a disposizione degli agricoltori interessati per reperire informazioni riguardo alla gestione e all’attività di vigilanza sull’Agricoltura biologica. La Giunta regionale ha infatti istituito, con delibera del 19 Luglio 2010, l’Osservatorio regionale sull’Agricoltura biologica supportato dai relativi sportelli informativi provinciali, ubicati presso gli Uffici Provinciali dell'Agricoltura (U.P.A.).
Compito dell’Osservatorio e degli sportelli sarà censire le produzioni biologiche locali presenti su tutto il territorio regionale, elaborare i dati statistici, coordinare interventi sulla filiera biologica e agevolare in definitiva lo sviluppo di un tipo di agricoltura che sempre di più cattura l'attenzione dei consumatori.
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sabato 4 settembre 2010

Dal sole energia per sollevare l'acqua


Laterza - 15 mila kw di energia prodotta, 30.000 mq. di pannelli solari, impatto ambientale minimo: sono le caratteristiche della centrale fotovoltaica ad energia rinnovabile che l'Acquedotto Pugliese ha realizzato a Laterza in provincia di Taranto in zona “Parco del Marchese”. L'impianto, realizzato con fondi della ex Cassa del Mezzogiorno produce energia catturandola dal sole per alimentare le turbine che sollevano di 220 metri l'acqua proveniente dalla diga del Pertusillo e che, attraverso questo impianto di sollevamento viene convogliata nelle reti idriche delle provincie di Lecce, Brindisi, Taranto. La centrale, che è costantemente monitorata da esperti del Politecnico di Bari, produce il 10 per cento dell'energia necessaria per alimentare le turbine dell'impianto di sollevamento ed ha un potenza sufficiente a soddisfare il fabbisogno di una città di 3000 abitanti. Per queste ragioni quello di Laterza rappresenta un impianto pilota su cui gli studiosi sperimentano futuri sviluppi di analoghi impianti fotovoltaici, settore nel quale la Regione Puglia è al primo posto in Italia per Kw prodotti da energie “pulite”.

Il 27 marzo 2011 referendum sull'ILVA


Taranto – I tarantini saranno chiamati a decidere il 27 marzo 2011 sul futuro dell' ILVA a Taranto. Il Comune di Taranto ha infatti deliberato la data del referendum consultivo promosso dal comitato” Taranto futura” e quindi si andrà alle urne per esprimersi sui tre questi che riguardano la chiusura totale o parziale del maggiore stabilimento siderurgico d'Europa e sulla richiesta di risarcimento per danni ambientali. In ogni caso oggetto del referendum sarà solamente l'area a caldo, quella maggiormente sospettata di inquinamento. Gli abitanti della città dei due mari dovranno quindi esprimersi su una questione che ha visto negli anni la protesta per i danni all'ambiente ed alla salute che il siderurgico ha portato alla città e per l'inquinamento che ne ha fatto una delle città più inquinate d'Europa.

Successo ad Otranto del festival della legalità



Otranto - Si è conclusa venerdì 3 settembre ad Otranto la prima edizione di Ole, il festival sulla legalità organizzato dal network Flare, la rete europea creata da Libera. Il dibattito di chiusura ha visto la partecipazione, tra gli altri, del Procuratore di Torino Giancarlo Caselli e di Nando Dalla Chiesa che hanno ricordato l'anniversario, 28 anni, dell'assassinio del generale Dalla Chiesa. Al forum di Otranto hanno partecipato, in sei giornate di studi, 86 relatori provenienti da 30 paesi che si sono confrontati sui temi scottanti delle ecomafie, della globalizzazione, della criminalità che si infiltra e devasta le economie sia del mondo occidentale sia dei Paesi in via di sviluppo. Tre dibattiti pubblici hanno affrontato i temi della legalità e della lotta a tutte le mafie. Dal prossimo anno il forum diventerà appuntamento fisso e assumerà la veste di Summer school con 200 studenti universitari che seguiranno i seminari della durata di quindici giorni e alla fine del corso riceveranno un attestato che darà loro diritto a dei crediti riconosciuti dalle Università pugliesi. Coordinatore dei corsi sarà Vittorio Agnoletto mentre l'organizzazione sarà curata dall'associazione di Don Ciotti.