martedì 31 agosto 2010

Brindisi: ancora no al rigassificatore

Rigassificatore Panigaglia Fonte: Wikipedia      
Brindisi – Nel corso di una seduta monotematica svoltasi il 30 agosto 2010 il Consiglio provinciale di Brindisi ha deliberato a maggioranza la sua contrarietà al rigassificatore che una società britannica dovrebbe costruire a Capo Bianco. “Il Consiglio provinciale” si legge nella delibera,” respinge il Decreto ministeriale che autorizza il rigassificatore sia nell'iter sia nel merito”. 22 voti favorevoli e 6 contrari (quelli dei consiglieri del PDL autori di una delibera peraltro uguale nella sostanza a quella della maggioranza di centro sinistra -io sud). Pertanto la Provincia di Brindisi procederà contro il decreto di valutazione impatto ambientale favorevole all'impianto LNG. Con questa ulteriore presa di posizione, la battaglia contro il rigassificatore, che tanti adepti ha raccolto in città e provincia trae ancora più vigore.

No della Regione alla centrale a biomasse


Lecce – Il 27 agosto 2010 la Regione Puglia ha bocciato la proposta della società Italgest di costruire a Cavallino, alle porte di Lecce una centrale a biomasse della potenza di oltre 20 megawatt. Pur non essendo contraria in linea di principio, la Regione, attraverso le dichiarazioni alla stampa della vicepresidente Loredana Capone ha sottolineato come, in virtù della legge regionale 31/08 che disincentiva la realizzazione di grandi centrali a biodiesel in zone agricole per questioni di impatto ambientale, sarebbe preferibile avviare la realizzazione di piccoli impianti di minore impatto ambientale. Nei giorni scorsi si erano svolte a Cavallino manifestazioni di protesta contro la megacentrale con lo slogan “basta inquinamento, ci basta la discarica” che facevano riferimento alla discarica presente sul territorio entro cui conferiscono i rifiuti urbani decine di comuni limitrofi.

domenica 29 agosto 2010

Parte ad Otranto il forum sulla legalità


Otranto – Prenderà il via il 29 agosto e si protrarrà fino al 3 settembre il primo Forum internazionale sulle economie illegali, sulla criminalità organizzata e sulla globalizzazione finanziaria. Organizzato dal FLARE network (freedom, legality and rights in Europe) tratterà attraverso 30 workshop alcuni temi venuti alla ribalta dopo la caduta del muro di Berlino, il superamento dei due blocchi contrapposti e la globalizzazione politica ed economica. Il Forum, nel corso di una settimana di incontri e dibattiti, analizzerà i nuovi scenari attraverso i quali la criminalità organizzata si impadronisce delle economie globalizzate e si inserisce, inquinandola, nella grande finanza. Quest'anno, per la prima edizione, è dedicato alla memoria di Renata Fonte, assessore del comune di Nardo' assassinata nel 1984 perchè si opponeva a torbide manovre speculative nella marina della sua città. Il Forum, che si svolgerà nella sessione del mattino nel Basiliani resort, in quella pomeridiana sarà ospitato in Porta Alfonsina.Si tratterà in particolare delle responsabilità dei governi nel dilagare del fenomeno. In accordo con alcune Università pugliesi il forum avrà cadenza annuale e formerà, a partire dal prossimo anno, professionisti di varie discipline che frequenteranno il forum al termine del quale verrà rilasciato un attestato.
Agli incontri di quest'anno interverranno i parlamentari europei Rita Borsellino, Luigi De Magistris, Eva Joly, Concetta Saro, e poi Moni Ovadia, Luigi Ciotti, Pedro Paez.

Perchè muoiono i gabbiani?

Fonte: Maple Photography
Margherita di Savoia – i primi a dare l'allarme sono stati nei giorni scorsi i vigili urbani di Margherita di Savoia: cinque gabbiani in pessimo stato di salute sono stati recuperati sul litorale e poi portati all'Osservatorio faunistico di Manfredonia. Nel frattempo altre segnalazioni analoghe sono pervenute da Barletta, Trani e Giovinazzo e in tutto altri 15 gabbiani sono stati recuperati dal WWF e consegnati ai veterinari della BAT. Per tutti i sintomi sono uguali: paralisi generalizzata e difficoltà respiratorie che hanno condotto quasi tutti gli uccelli alla morte nel giro di due-tre giorni.
Mistero sulle cause di questa anomala moria: i gabbiani si nutrono di pesci, molluschi, piccole carogne, ma sono anche noti come spazzini del mare e dell'entroterra dove si concentrano attorno alle discariche di rifiuti. La preoccupazione dei veterinari è quindi quella di stabilire le origini di questa malattia sia per escludere possibili trasmissioni di germi patogeni per gli uomini, qualora fosse accertata una patologia virale o batterica di natura infettiva, sia per escludere contaminazioni possibili da veleni delle discariche. Si fa strada una terza ipotesi che parte dalla constatazione che molti uccelli si concentrano presso la foce dell'Ofanto, notoriamente uno dei fiumi più inquinati d'Italia. Nei prossimi giorni le analisi degli specialisti dovrebbero fare luce su questi inquietanti ritrovamenti.

lunedì 23 agosto 2010

Liberati a Melendugno falchi, civette, gufi e serpenti curati

Fonte: Wikipedia
Melendugno - Domenica 22 agosto, alle ore 18,30 in località Parco Pineta di Torre dell’Orso – Melendugno, nei pressi dell’Info Point, sono stati reinseriti in ambiente naturale numerosi esemplari di fauna selvatica autoctona rinvenuti in stato di difficoltà sul territorio provinciale e curati presso i Centri di Recupero Fauna dell’Osservatorio Faunistico della Provincia di Lecce – Museo di Storia Naturale del Salento di Calimera.

Hanno partecipato per la Provincia di Lecce il presidente Antonio Gabellone, l’assessore alle Attività venatorie Salvatore Perrone, il capo di gabinetto Luigi Mazzei. Inoltre, tra le altre autorità presenti, ricordiamo il sindaco del Comune di Melendugno Vittorio Potì e il sindaco del Comune di Calimera Giuseppe Rosato. Hanno, infine, garantito la loro partecipazione rappresentati del Corpo di Polizia provinciale e del Corpo Forestale dello Stato.

Falchi, civette, gufi e serpenti sono tornati liberi a riassaporare il gusto della vita naturale in un ambiente ospitale e ricco di biodiversità.

domenica 22 agosto 2010

Fotovoltaico agricolo: si o no?


Noha-”Dhi cozzi n'annu campatu tutti”. Per i non salentini “Grazie a quelle pietre abbiamo vissuto tutti noi”,è lo sfogo di un anziano del posto che nel corso della riunione tenutasi a Noha (Le) nei giorni scorsi sul tema del fotovoltaico agricolo sottolineava come trasformare ettari di campagna in una sequenza di pannelli solari porti alla distruzione di scorci di territorio da cui per generazioni la popolazione ha ricavato olio ,olive, erbe e verdure selvatiche. L'associazione “I dialoghi di Noha” ha infatti sollevato la questione se la costruzione di immensi impianti fotovoltaici nella nostra campagna non comporti, oltre allo scempio paesaggistico, una distruzione di ecosistemi e una eccessiva cementificazione del territorio in nome dello sviluppo delle energie rinnovabili. L'obiezione mossa è che , ben venga il fotovoltaico per i ben noti vantaggi in tema di emissioni di CO2 ecc. ma perchè non ubicare qui pannelli sulle abitazioni? Si eviterebbero ulteriori scempi al territorio e si determinerebbe per gli abitanti un notevole risparmio in termini di bolletta energetica se non addirittura una fonte di reddito. E poi, osservano, perchè gli amministratori pubblici tengono all'oscuro i cittadini di queste scelte così invasive per il territorio? Il dibattito è aperto