sabato 18 dicembre 2010

Il rifiuto come risorsa e non come problema: nasce a Leverano l'ecocentro comunale




POTRANNO UTILIZZARLO GRATUITAMENTE I CITTADINI DI LEVERANO E NON SOLO LORO

Leverano - A partire da martedi 21 dicembre i cittadini di Leverano e dei Comuni vicini avranno a disposizione un'isola ecologica dedicata alla raccolta dei rifiuti urbani separati e selezionati per tipologia.
Il neonato Ecocentro comunale, che sorge nella zona artigianale alla via per Veglie, voluto dall'Amministrazione giudata da Cosimo Durante, sarà inaugurato martedì alla presenza del Presidente dell'ATA Lecce, Giovanni Garrisi e sarà aperto al pubblico il lunedì, mercoledì, sabato dalle 10 alle 12. I cittadini potranno così conferire in modo del tutto gratuito i rifiuti urbani separati per tipologie: carta e imballaggi, plastica e metallo, vetro, legno, materiali ferrosi, farmaci scaduti, olii vegetali, apparecchiature elettroniche e indumenti in disuso.
L’Ecocentro comunale è una stazione ecologica attrezzata finalizzata alla razionalizzazione della raccolta differenziata dei rifiuti urbani e assimilati, presso la quale possono essere conferite tutte le frazioni merceologiche di rifiuto suscettibili di riciclaggio, recupero e/o riutilizzo, i Raee (rifiuti da apparecchiature elettroniche), gli ingombranti e durevoli. L’impianto, realizzato dall’Ato Lecce e finanziato con i fondi Por Puglia 2000-2006 per il miglioramento del sistema gestione rifiuti, sarà gestito dalla ditta Monteco srl, che attuerà anche iniziative miranti alla diffusione della cultura ambientale, promuovendo tra i cittadini di ogni livello azioni di partecipazione e senso di responsabilità verso l’ambiente.

Otranto: i sub volontari ripuliranno i fondali del porto


DOMENICA 19 DICEMBRE IL PRIMO DEGLI APPUNTAMENTI CON IL MARE E L'AMBIENTE IDEATI DALLA LEGA NAVALE


Otranto – Prenderà il via domenica 19 dicembre il ciclo di iniziative che la sezione di Otranto della Lega navale Italiana ha programmato in occasione delle festività natalizie. Dalle 9 alle 13 un gruppo di sub della Lega navale scandaglieranno i fondali del porto per tentare di recuperare una parte dei rifiuti, plastiche , vetro, legno ecc. che vengono riversati in mare dall'uomo e che le correnti spingono verso la costa: i rifiuti così raccolti saranno smaltiti secondo i canoni della raccolta differenziata. Sarà possibile per tutti seguire le fasi della raccolta dei rifiuti, ideata dalla Lega proprio per mostare al pubblico la incredibile quantità e varietà di rifiuti che vengono, con atto criminale, abbandonati ogni giorno in mare. Nel pomeriggio di domenica, con inizio alle 15 gli stessi sub organizzeranno una processione che, dalla sede della Lega consentirà loro di raggiugere lo scoglio denominato”Pietra grossa” dove collocheranno le statue di San Giuseppe, della Madonna e il giaciglio dove il 24 dicembre prossimo sarà adagiata la statua di Gesù bambino. Per tutto il periodo natalizio lo scoglio sarà illuminato da fari e sarà così visibile dai bastioni. In concomitanza con la processione dei sub, presso il molo dei Beati Martiri in prossimità della villa comunale, sarà allestito uno stand gastronomico con musica e somministarzione di calamarii fritti, pittule e vino. Il ricavato della manifestazione sarà devoluto a sostegno della Misericordia di Otranto.

sabato 11 dicembre 2010

Domenica grande manifestazione a Soleto per dire no all'inceneritore Colacem


ASSICURATA LA PRESENZA DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA ANTONIO GABELLONE


Soleto - Al grido "lasciateci respirare"Soleto dice "basta" all'inquinamento ambientale e dice no alla richiesta del cementificio Colacem di coincenerire i rifiuti nel camino della fabbrica che sorge alla periferia di Galatina. Per perseguire questo obiettivo domenica mattina 12 dicembre prossimo una grande manifestazione spontanea di privati cittadini, associazioni, amministratori percorrerà le strade di Soleto. Ad organizzarla il Comitato intercomunale"Non inceneriamo il nostro futuro", l'Associazione "Nuova Messapia", il Forum Ambiente e Salute del Salento, il Coordinamento civico per la tutela del territorio e della salute del cittadino, il Comitato Soletano antinquinamento. La manifestazione che si snoderà per le vie del paese partendo dalla extramurale con soste in prossimità dell'incrocio per Sogliano Cavour, da cui si vede la imponente mole del cementificio, farà tappa in largo Osanna dove tra i cittadini che simbolicamente sventoleranno un ramoscello d'olivo quasi a ricordare la bellezza e la biodiversità del territorio salentino ci saranno gli interventi dei sindaci dei Comuni limitrofi. In conclusione è previsto l'intervento, particolarmente atteso visto che la decisione finale sulla richiesta dell'azienda di Gubbio spetta alla Provincia, del Presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone. In un comunicato congiunto le associazioni che promuovono la manifestazione osservano che " "L'intera cittadinanza alza il capo e dice: "Basta!". L'assurda richiesta del, già tanto inquinante, cementificio Colacem di ottenere dalla Provincia di Lecce l'autorizzazione altamente lucrosa per bruciare rifiuti è stata la goccia che ha fatto traboccare definitivamente un vaso troppo pieno di lutti e dolori. Sono i lutti per i tanti concittadini, parenti, giovani, amici, studenti, lavoratori e laureandi morti di tumore negli ultimi anni, per cause legate all'inquinamento ambientale.Gli studi epidemiologici diffusi dalla LILT (Lega Italiana per la Lotta Contro i Tumori) hanno evidenziato come i dati di mortalità per tumore registrati nella città di Soleto e nei comuni limotrofi (Galatina, Noha, Aradeo, Collemeto, Sogliano Cavour, Corigliano d'Otranto, Cutrofiano, Maglie) sono sensibilmente più alti che nel resto del territorio. Guarda caso si scopre facilmente che si tratta degli esatti comuni dell'hinterland del cementificio Colacem. Per questo motivo domenica mattina la città di Soleto, il suo sindaco, lo stendardo comunale e tutta la cittadinanza scenderanno nelle vie del paese, per una grande manifestazione dall'eloquente titolo “Lasciateci Respirare!. L'appello alla massima partecipazione viene esteso a tutti gli altri comuni vicini colpiti dalla stessa tragedia e a tutti i cittadini del Salento, finalmente pieni della consapevolezza dell'importanza del difendere l'ambiente per difendere noi stessi, affinché si uniscano domenica alla gente di Soleto per esprimere, tutti insieme, la forte indignazione per un regime politico-imprenditoriale che ha anteposto gli interessi dei privati a quelli pubblici di tutti noi, al diritto alla salute e alla libertà di vivere in un ambiente sano e bello”.


sabato 4 dicembre 2010

La Puglia in testa per emissioni di CO2 tra le regioni d'Italia


LO COMUNICA GREENPEACE NEL SUO RAPPORTO ANNUALE

Bari – La Puglia è la regione d'Italia che produce maggiore quantità di CO2 nell'atmosfera, pur non essendo la regione a maggiore sviluppo industriale : è quanto segnala l'organizzazione ambientalista internazionale Greenpeace nel suo rapporto annuale. Per comprendere i motivi di questo triste record basti considerare che la sola centrale a carbone Enel di Brindisi Sud ha immesso nell'atmosfera nel corso del 2009 13 milioni di tonnellate(Mt) di CO2, seguita a ruota dalla centrale Edison di Taranto con 5,9 Mt annue. Secondo la direttiva europea in materia di inquinamento, il limite per impianto non dovrebbe superare i 10,4 Mt, ma la sola centrale di Brindisi supera abbondantemente il limite. Sempre scorrendo il rapporto di Greenpeace si apprende poi che le emissioni nocive sono complessivamente in diminuzione: nel 2009 in Italia sono state emesse 502 Mt di CO2 contro le 538 Mt emesse nel 2008 sia a causa della crisi economica che ha frenato la produzione in molti settori sia per il sempre più ampio ricorso alle fonti rinnovabili come eolico e solare che costituiscono ormai il 20% dell'energia prodotta nel nostro Paese. “Nonostante questo-ha dichiarato Domenico Belli, responsabile della campagna clima di Greenpeace- si parla ancora di nucleare e di carbone dimenticando che se le nuove centrali verranno realizzate l'Italia sforerà i parametri sottoscritti con il protocollo di Kyoto in tema di riduzione delle emissioni con conseguenti applicazioni di pesanti multe da centinaia di migliaia di euro che colpiranno il nostro Paese”.
L'alternativa, a giudizio di Greenpeace e di tutti gli ambientalisti, è orientare il nostro sistema economico verso la produzione di energia da fonti rinnovabili e curare in maniera più severa l'efficienza energetica degli impianti.

A Soleto scoperto un sito archeologico durante i lavori di scavo


PREOCCUPAZIONE DEGLI AMBIENTALISTI PER LO SCEMPIO DEL TERRITORIO: LA POSIZIONE DEL FORUM AMBIENTE SALUTE
Soleto -Nei giorni scorsi, duranti i lavori di scavo per interrare dei cavi elettrici provenienti da una centrale fotovoltaica è stata scoperta a Soleto in via Machiavelli, a pochi metri di profondità una tomba messapica con corredo costituito da vasellame dipinto. Avvertiti da alcuni cittadini, sono intervenuti i finanzieri del Comando di Maglie che hanno interrotto il lavoro della ruspa ed hanno chiesto l'intervento di recupero della Sovrintendenza ai Beni archeologici. Come da tempo è noto, Soleto, per alcuni la “Pompei del Salento” custodisce a pochi metri di profondità innumerevoli reperti archeologici di varie epoche e in particolare, sembra accertato che la tomba venuta casualmente alla luce nei giorni scorsi faccia parte di un insediamento messapico che si estende per centinaia di metri. Da qui le proccupazioni di studiosi e ambientalisti che ritengono minacciti queste importati testimonianze del passato dai lavori di scavo che periodicamente sventrano le vie della cittadina salentina. In particolare il” Forum Ambiente e Salute” di Lecce manifesta in un comunicato stampa le sue preoccupazioni e con lo slogan”La Pompei del Salento sfegiata dagli avvoltoi del fotovoltaico selvaggio”, chiede al “Comune di Soleto l'immediato intervento di blocco dei lavori che, per altro- si legge nel comunicato-porteranno un grosso cavidotto, fonte certa di emissioni elettromagnetiche a lambire le case”. Si chiede inoltre l'intervento della Sovrintendenza ai Beni Archeologici perchè censisca i danni gia compiuti e scongiuri altre profanazioni e infine si sollecita la Magistratura perchè vigili sulle legittimità delle decine di concessioni concesse dalla Amministrazioni locali ai mega impianti fotovoltaici.

Brindisi: il rigassificatore si farà e intanto vengono confermate 11 assunzioni




LO COMUNICA BRINDISI LNG, LA SOCIETA' CHE DOVREBBE COSTRUIRE L'IMPIANTO

Brindisi - La società Brindisi Lng che intende costruire e gestire il rigassificatore di Brindisi previsto, secondo il progetto in località Capobianco, ha confermato venerdì 3 dicembre, nel corso di un incontro coi sindacati, la propria volontà di portare a termine in breve tempo il progetto. Nel corso dell'incontro, svoltosi nella sede di Confindustria Brindisi e al quale erano presenti oltre ai rappresentanti dell'azienda, rappresentanti degli industriali e dei sindacati CGIL, CISL, UIL, UGL, Brindisi Lng ha annunciato anche che trasformerà gli attuali contratti a tempo determinato per 11 lavoratori in altrettanti contratti a tempo indeterminato. In risposta all'iniziativa dell'azienda, confindustria e sindacati, in una nota congiunta hanno preso atto favorevolmente dell'annuncio e rimangono in attesa di ulteriori sviluppi favorevoli in campo occupazionale.

A Taranto class action contro l'ILVA



RICHIESTO UN RISARCIMENTO DI TRE MILIONI DI EURO PER I DANNI ALLA CITTA'


Taranto – Ed ora i tarantini possono fare causa all'ILVA: lo ha annunciato nel corso di una conferenza stampa il portavoce nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli. A disposizione dei cittadini che lo vorranno è stato infatti costituito un pool di avvocati guidato dall'avv. Valentina Stefutti che ha maturato una analoga esperienza difendendo i cittadini di Casale Monferrato nel processo contro l'Eternit. L'idea è di promuovere una class action, cioè una azione collettiva di risarcimento per i danni all'ambiente e quindi alla salute dei tarantini che l'ILVA ha provocato in questi anni. Fino a tre milioni di euro in totale l'ammontare del risarcimento richiesto. Come è noto a Taranto viene prodotto il 98% della diossina di tutta Italia e, per una ordinanza del Sindaco è persino vietato ai bambini di giocare con la terra, tale è il livello di inquinamento che hanno raggiunto l'aria il suolo e l'acqua . Nel mirino di Bonelli è poi finito il Governatore della Puglia Nichi Vendola, ''reo'' di non aver risposto alla richiesta dei Verdi di avviare una indagine epidemiologica per i cittadini di Taranto. ''Questa - ha sottolineato Bonelli - sarebbe la prova del reato, uno strumento importante per i cittadini che chiedono giustizia, ambientale e sociale. Ormai a Taranto – osservano i Verdi -la diossina è nel terreno, è entrata nella catena alimentare, nel latte materno e continua a mietere vittime”.

Tra discarica e Colacem, incontro a Corigliano domenica 5 dicembre



APPUNTAMENTO DOMENICA ALLE 11 IN PIAZZA VITTORIA A CORIGLIANO PER INTERROGARSI SUL FUTURO

-COMUNICATO STAMPA-

"CORIGLIANO TRA DISCARICA E COLACEM: quale futuro per le nostre famiglie", questo il titolo dell'incontro promosso dal Coordinamento Civico per la tutela del territorio e della salute dei cittadini per informare la cittadinanza sugli esiti sfavorevoli del ricorso al TAR promosso dalle associazioni contro le deroghe previste nel piano di tutela delle acque della Regione Puglia, che di fatto consentono l'apertura della discarica sull'unica grande falda del Salento a Corigliano d'Otranto. Le associazioni ritengono confuse le argomentazioni dei giudici del tribunale amministrativo di Lecce e ricorreranno in appello al Consiglio di Stato nella speranza che si possa fare veramente chiarezza giuridica e scientifica sulla vicenda, auspicando che questa volta l'iniziativa sia ripresa direttamente dalla nuova amministrazione comunale di Corigliano (intervenuta finora solo "ad adiuvandum" nel ricorso al TAR promosso dalle associazioni), che sta dando grande priorità al problema. Infatti, all'inizio di Novembre il Consiglio comunale di Corigliano d'Otranto ha approvato all'unanimità una delibera, a cui hanno contribuito tutti i gruppi consiliari e le stesse associazioni in veste di consulenti tecnici, per dichiarare ufficialmente la contrarietà della comunità coriglianese all'entrata in esercizio della nuova discarica dopo che nuovi e preoccupanti elementi sono emersi col ritrovamento del percolato al di sotto della vecchia discarica chiusa negli anni '80 dall'acquedotto pugliese. E proprio la richiesta di immediata bonifica del vecchio sito di sversamento è al secondo punto della delibera consiliare approvata a Corigliano, che si spinge fino a delineare una soluzione alternativa (che vedrebbe peraltro non contraria la stessa ditta appaltatrice) fondata sull'avvio di una vera raccolta differenziata spinta in tutti i Comuni dell'ATO Lecce/2 e la trasformazione di parte dell'impianto di biostabilizzazione di Poggiardo in un vero e proprio impianto di compostaggio (visto che ne sono previsti ben 6 nel territorio ATO). L'incontro pubblico di domenica servirà anche ad informare i cittadini di Corigliano sulla richiesta di Colacem di bruciare rifiuti (CDR), oltre al carbone oggi già utilizzato, nel suo impianto di via Corigliano a Galatina. Questa richiesta è giudicata insostenibile dalle associazioni in quanto comporterebbe l'aumento dell'impatto ambientale già negativo che la Colacem avrebbe sui vicinissimi centri abitati, in una situazione sanitaria caratterizzata da un aumento della mortalità per tumori rispetto a quella attesa in tutti i
Comuni limitrofi della Grecia Salentina, che di fatto hanno espresso (da Soleto a Sogliano fino proprio a Corigliano) la loro netta contrarietà approvando apposite delibere consiliari trasmesse alla provincia di Lecce, a cui oggi fanno appello anche le associazioni dei cittadini. Alla luce di ciò, potrebbe apparire ambiguo l'atteggiameno del sindaco di Galatina, intervenuto nell'incontro pubblico galatinese di Domenica scorsa quasi a difesa della richiesta di Colacem di incenerire CDR nei suoi camini. Su questo punto le associazioni chiedono chiarezza al Sindaco di Galatina: dal momento che nello specifico contesto ambientale e sanitario della Grecia Salentina la richiesta di Colacem è insostenibile ed irricevibile, i cittadini sono interessati a comprendere in un nuovo pubblico confronto le motivazioni che hanno spinto finora il Sindaco di Galatina, unico tra tutti, a restare ancora in bilico o addirittura a giustificare la richiesta di Colacem di portare nel cuore della Grecia Salentina l'incenerimento di rifiuti oltre a quello del carbone. Le associazioni sottolienano che non esistono filtri o tecnologie in grado di eliminare il pericolosissimo particolato ultrafine e i metalli pesanti prodotti da questo tipo di impianti e reneranno pubblici i risultati degli studi condotti dal Politecnico di Milano nel 2005, da cui è chiaramente emerso che il coincenerimento di CDR nei cementifici aumenta il coefficiente di tossicità per l'uomo da 37.7 a 95.5 (valore espresso in mg di toluene), praticamente triplicando i potenziali rischi per le popolazioni esposte.

sabato 27 novembre 2010

"L'eolico è competenza esclusiva dello Stato", dice la Corte Costituzionale ," Problema superato" , dicono in Regione



UNA SENTENZA SEMBRA RIMETTERE IN DISCUSSIONE LE NORME REGIONALI, MA LE SUCCESSIVE NORME RIPORTANO LA COMPETENZA ALLA REGIONE
Bari - “La produzione di energia da fonti rinnovabili è competenza esclusiva dello Stato, motivo per cui le Regioni non possono adottare discipline diverse per escludere siti non idonei all'installazione di impianti eolici”: in sostanza le Regioni non possono indicare i luoghi dove non installare gli impianti eolici perchè l'insediamento delle “Pale” deve seguire le linee guida nazionali. Con questa motivazione la Corte Costituzionale, nella sentenza n. 344 del 25 novembre scorso, ha bocciato il regolamento varato dalla Regione Puglia nel 2006 in materia di “Eolico selvaggio”. A chiedere il giudizio della Suprema Corte contro la norma regionale era stato il TAR Puglia a seguito di un ricorso presentato dalla società Farpower. Ed ora, la politica regionale in merito alla localizzazione degli impianti eolici subirà cambiamenti? Niente affatto, a parere dell'Assessore Lorenzo Nicastro che osserva come”Il regolamento del 2006 è superato dalla più recente regolamentazione approvata dal Governo che offre alle Regioni la possibilità di individuare aree non idonee mediante un documento tecnico redatto ad hoc”. La Regione Puglia ha da tempo redatto il documento tecnico in questione che dovrebbe essere approvato dalla Giunta la prossima settimana. Quindi , sembra di capire, la scelta dell'ubicazione degli impianti eolici sarà ancora prerogativa della Regione.

Vendola - Prestigiacomo: accordo fatto per interventi sul rischio geologico


210 MILIONI DI EURO A DISPOSIZIONE DELLA REGIONE PER RIMUOVERE I RISCHI IDROGEOLOGICO E IDRAULICO IN 62 COMUNI PUGLIESI


COMUNICATO STAMPA
E' stato sottoscritto il 25 novembre scorso a Roma dal Presidente della Regione Nichi Vendola e dal Ministro Stefania Prestigiacomo l’Accordo di programma tra il Ministero dell’Ambiente e la Regione Puglia, per finanziare un piano straordinario da 210 milioni di euro, diretto a rimuovere le situazioni a più elevato rischio idrogeologico e idraulico. Lo annuncia l’assessore alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati.
 Gli interventi saranno finanziati con risorse messe a disposizione dal Ministero dell’Ambiente per 110 milioni di euro e dalla Regione per altri 100 milioni a valere sui fondi Fas 2007-2013, destinati proprio ad interventi di risanamento ambientale.
Le azioni previste riguarderanno principalmente le zone della Puglia interessate da dissesto idrogeologico o da esondazioni ed avranno la finalità di mettere in sicurezza il territorio, attivando politiche di difesa del suolo mediante la prevenzione e la mitigazione del rischio.
Gli interventi interesseranno 62 comuni pugliesi, per più di 90 opere, oltre a quelle che interessano i due più importanti fiumi della regione, ovvero l’Ofanto e il Fortore, concentrati in prevalenza nella provincia di Foggia, sui quali saranno eseguiti interventi strutturali. In particolare, i lavori avranno l’obiettivo di consolidare i versanti in frana e di ridurre le esondazioni nelle aree ad alta pericolosità idraulica, con l’obiettivo primario di salvaguardare l’incolumità dei cittadini.
“L’accordo sottoscritto – ha dichiarato l’assessore Amati - è il risultato di un lavoro svolto in sintonia tra la Regione Puglia e il Ministero e sblocca risorse che da diversi anni giacevano inutilizzate. Con questo programma cominciamo ad affrontare in materia organica numerosissime problematiche legate al rischio idrogeologico in tutta le Regione, che è il grido di dolore e quindi la priorità delle priorità delle moderne amministrazioni pubblichi. Quest’accordo è la faccia che meno appare della medaglia della vita, perché la mancata consapevolezza sui rischi ci fa apparire sempre quella delle disgrazie.
“ L’accordo che il Presidente Vendola ha perseguito e sottoscritto, con la collaborazione eccezionale del Ministro Prestigiacomo,-continua Amati- è la risposta della politica alle lacrime di coccodrillo che si versano quando i tg ci portano in casa la notizia della morte del Cittadino avvenuta per la reazione della natura, violata dall’indifferenza umana a preservare la cosa più importante che abbiamo: la terra. Approfitto dell’occasione per ringraziare attraverso il suo Presidente Gino Perrone l’ANCI Puglia che ha costantemente monitorato e fornito indicazioni e consenso sul piano degli interventi.”

Ad Otranto si potrà ammirare la "Cappella Sistina della Preistoria"


QUASI PRONTO IL PROGETTO "LA GROTTA DEI CERVI IN 3D"

Otranto – Sarà possibile tra breve poter assistere nei sotterranei del Castello di Otranto ad una ricostruzione virtuale e tridimensionale dei grafiti presenti nella grotta dei cervi di Porto Badisco, importante testimonianza preistorica meglio conosciuta come la “Cappella Sistina della Preistoria”. L'annuncio è stato dato nei giorni scorsi ad Otranto dove è in fase avanzata il progetto di recupero e di divulgazione delle pitture presenti nella grotta denominato “La grotta dei cervi di Porto Badisco in 3D”avviato nel 2003 e attuato grazie alla collaborazione tra Università del Salento, Sovrintendenza ai Beni Culturali, CNR Canadese e Caspur Roma. Tutte le immagini delle pitture presenti nella grotta sono state acquisite, caricate su computer, visualizzate in 3D e saranno poi proiettate nelle sale del Castello di Otranto con effetto visivo simile al vivo: i visitatori avranno le stesse sensazioni che avrebbero all'interno della grotta con il vantaggio di preservare il sito dai danni che la presenza di tante persone può determinare sulle antichissime pitture.

150 mila euro per l'area archeologica di Ugento


SARANNO PORTATE ALLA LUCE LE VESTIGIA DELL'ANTICO PORTO DI OZAN
Ugento – Sarà bandita a breve la gara d'appalto per i lavori di recupero dell'area archeologica di Torre San Giovanni, marina del Comune di Ugento. Il Governo ha stanziato per questo intervento 150 mila euro che saranno gestiti dal Comune per recuperare le tracce storiche ancora sepolte nel sito che risale al IV secolo avanti Cristo. Dal 1986 l'area in questione, dove sorgeva il porto dell'antica Ozan, è stata dichiarata di interesse culturale e nel sottosuolo si presume siano sepolti importanti reperti archeologici. L'opera di recupero inizierà con uno scavo a mano per poi mirare a consolidare il sito e far emergere e recuperare i reperti.

sabato 20 novembre 2010

CENTRALE A BIOMASSE DI CASARANO: SERRAVEZZA SCRIVE A VENDOLA


"IL COMUNE SI OPPONGA ALL'ECOMOSTRO!": E' POLEMICA A CASARANO
Casarano- “Quanto avviene a Casarano non è degno di una comunità civile”. A sostenerlo in una lettera inviata nei giorni scorso al Presidente della Regione Nichi Vendola è l'oncologo e Presidente della Lega tumori di Lecce Giuseppe Serravezza.
“Abbiamo ripetutamente chiesto al Sindaco di Casarano -continua Serravezza-, così come già avvenuto a Lecce, un gesto di responsabilità che scongiuri risvolti drammatici per una vicenda che non sarebbe mai dovuta cominciare. Non abbiamo avuto risposte. Anzi il Sindaco, dimentico del suo ruolo pubblico, e spingendosi fino all'intimidazione delle persone che hanno espresso la loro contrarietà ad "Heliantos 2", non ha avuto alcun pudore a perorare la causa della centrale a biomasse, quasi fosse lo stesso Comune di Casarano a proporla, a mo' di panacea dei tanti mali che affliggono una città che, sotto tutti i punti di vista, appare in notevolissima difficoltà. Non il bene comune è l'obiettivo di questa centrale, lo abbiamo denunciato a gran voce da tempo ed in tutte le sedi, ma solo un interesse privato che si fa beffe delle reali esigenze di sviluppo del territorio e della salute dei cittadini.”Come è noto tre anni fa la società Italgest ha chiesto di costruire a Casarano una centrale a biomasse della potenza di 25 MW meglio nota come progetto “Heliantos 2” per distinguerla da analogo progetto presentato e poi bocciato a Lecce. Contro il progetto sono insorte le associazioni ambientaliste che hanno segnalato possibili danni all'ambiente e quindi alla salute dei cittadini per le modalità di utilizzo della centrale e soprattutto per le sue dimensioni: sul “No alla centrale”sono state raccolte 7500 firme tra gli abitanti di Casarano e dei Comuni limitrofi e si è creata una ferma opposizione anche tra i gruppi consiliari di Casarano di PDL, IDV,PD, SEL. La ASL, l'ARPA e la Provincia hanno chiesto chiarimenti sul progetto, mentre il Comune di Casarano che ha rilasciato al progetto di Italgest la conformità urbanistica, non si è ancora pronunciato nel merito , anche se il Sindaco De Masi nel corso di una intervista ad una rete televisiva si è dichiarato favorevole.

PNEUMATICI USATI E AMBIENTE: IN PUGLIA IL RECORD DEI SEQUESTRI


NELLE REGIONI MERIDIONALI IL MAGGIOR NUMERO DI DISCARICHE ILLEGALI
Bari – Con la non invidiabile cifra di 230 discariche abusive sequestrate dal 2005 al 2010 la Puglia è in testa alla vergognosa classifica delle regioni italiane dove i sequestri sono stati effettuati. Nello stesso periodo meglio di noi (si fa per dire) hanno fatto la Calabria con 159 discariche, la Sicilia con 141, la Campania con 139, il Lazio con 77 discariche sequestrate. Lo comunica “Copertone selvaggio” , il rapporto di Legambiente ed Ecopneus(società che raccoglie i primi sei produttori di pneumatici). In totale sono 87.000 le tonnellate di pneumatici fuori uso smaltite illegalmente nel periodo 2005-2010. Nel rapporto si legge anche che, a fronte dei 36 milioni di pneumatici per auto, moto, autocarri che l'industria produce in un anno solo il 75 per cento ritorna alle ditte di riciclaggio, il restante 25 per cento è smaltito illegalmente. Il triste primato della Puglia e di tutte le regioni meridionali in questa classifica deve far riflettere

Giovani agricoltori e ambiente: ecco un programma europeo


IL PROGRAMMA "CLIMATE FARMERS" PER SCAMBIARSI LE ESPERIENZE
Bari- Aumentare la consapevolezza dei giovani agricoltori europei sulla possibilità concreta di ridurre le emissioni di gas, raccogliere e archiviare le esperienze, rendere disponibili le informazioni facilitandone la condivisione. Sono i risultati che vuole raggiungere che il programma CLIMATE FARMERS : si tratta di un programma sviluppato dal CEJA (Consiglio Europeo dei giovani agricoltori) in collaborazione con la NAJK, l'organizzazione dei giovani agricoltori dei Paesi Bassi e finanziato dal Ministero olandese dell'Agricoltura.
L’obiettivo del progetto è indagare su cosa le nuove generazioni di agricoltori europei fanno nelle loro aziende per ridurre le emissioni di gas serra e raccogliere e condividere informazioni sulle tecniche più efficaci utilizzate.
La partecipazione a questo programma permetterà ad ognuno, presentando la propria esperienza, di dare un contributo alla causa della salvaguardia dell’ambiente e allo stesso tempo consentirà di accedere ad un’enorme banca dati di best practice dei colleghi europei.
L’adesione al CLIMATE FARMERS non comporta nessun costo e non dà diritto a nessun premio, ma vuole soltanto essere uno stimolo per le nuove generazioni di agricoltori a fare sempre meglio, ponendosi come obiettivo fondamentale uno sviluppo sostenibile. Per ulteriori informazioni rivolgersi all'URP della Regione Puglia che attraverso la sua sede di Bruxelles ha diffuso l'iniziativa.

24 nuovi alberi piantati a Specchia


CELEBRATA LA GIORNATA DELL'ALBERO
Specchia – 24 alberi, tanti quanti i bambini nati quest'anno nel piccolo Comune della provincia di Lecce, saranno piantati in un parco pubblico domenica 21 novembre a Specchia. L'iniziativa che si inserisce nelle manifestazioni legate alla “Giornata nazionale dell'albero”, è stata concepita per sensibilizzare le nuove generazioni sull'importanza della presenza degli alberi nelle nostre città. Più verde significa aria più pulita e riduzione delle emissioni nocive che il protocollo di Kyoto si prefigge di ridurre gradualmente in tutto il pianeta.

sabato 13 novembre 2010

Contro le trivelle petrolifere nel mare di Puglia opposizione della Regione: "faremo le barricate"




UNA SOCIETA' BRITANNICA VUOLE ESTRARRE IL PETROLIO DAVANTI A OTRANTO E POLIGNANO

Bari. Contro l'ipotesi di trivelle petrolifere nel mare di Puglia insorge la giunta regionale che per bocca del Presidente Nichi Vendola annuncia le barricate per scongiurare questa eventualità. “Ci metteremo di traverso in tutti i modi previsti dalla legge: la Puglia ha investito ingenti risorse in energie rinnovabili e non intende arretrare sulla sua politica energetica” ha dichiarato Vendola nei giorni scorsi. Ma di cosa si tratta? La società Norther Petroleum con sede a Londra nella cui borsa valori è quotata e che realizza ricerche petrolifere mediante trivellazioni sottomarine in tutto il mondo con 102 milioni di barili estratti ogni anno ed è attualmente impegnata in Italia, Regno Unito, Olanda e Sud America ha richiesto al Governo italiano l'autorizzazione a cercare il petrolio al largo di Polignano e di Otranto. Nel mare di Puglia potrebbero quindi sorgere piattaforme petrolifere a poca distanza per la costa. Dopo il disastro della BP nel golfo del Messico e la successiva catastrofe ambientale gli interrogativi su queste trivellazioni si fanno sempre più inquietanti. C'è poi la questione dell'impatto visivo negativo sul panorama che queste torri potrebbero determinare in una regione che ha nella bellezza del suo mare il suo punto di forza per l'offerta turistica. Da qui le proteste del Governo regionale.

Immondizia nel Parco di Punta Pizzo


RIFIUTI A RIDOSSO DI UNA DELLE SPIAGGE PIU' BELLE DEL SALENTO

Gallipoli- Secchi di vernice, materassi, scarti di lavorazione dell'edilizia, plastica, cerchi di auto: in prossimità della spiaggia di Lido Pizzo la varietà dei rifiuti abbandonati sul ciglio della strada non ha limiti. Si tratta sicuramente di rifiuti scaricati di recente, almeno a parere degli ambientalisti, che prima dell'inizio della stagione balneare avevano bonificato l'area del Parco regionale Isola di Sant'Andrea e Punta Pizzo nel tratto che conduce dai grandi alberghi verso la litoranea per Santa Maria di Leuca in direzione Sud. Ancora uno scempio ambientale nel tanto decantato”Salento da amare” che qualcuno si ostina ancora a non voler amare e preservare: e le amministrazioni pubbliche dove sono?

Pubblicati gli elenchi di chi avrà gli aiuti per l'agricoltura biologica


CONTRIBUTI REGIONALI A CHI PRODUCE CON METODI NATURALI

Bari - Sono stati pubblicati venerdì 12 novembre scorso gli elenchi degli agricoltori che hanno titolo per ottenere gli aiuti regionali per l'agricoltura biologica. I titolari di aziende agricole che hanno visto accettata la propria domanda redatta in base al bando della Regione Puglia pubblicato il 16-4-2009 si impegnano a portare avanti un progetto coordinato e controllato di colture agricole prive di concimi e diserbanti chimici ma esclusivamente a ciclo biologico: in cambio riceveranno aiuti economici e consulenza tecnica dalla Regione. Lo Comunica l'URP di Bari che aggiunge che nei prossimi giorni gli agricoltori idonei riceveranno comunicazione tramite posta raccomandata.

"L'incenerimento del CDR non è nocivo", ma pochi ci credono


A GALATINA IL RECORD DI TUMORI AL POLMONE IN ITALIA: I RISULTATI TRANQUILLIZZANTI DEL CONVEGNO NON CONVINCONO E MONTA LA POLEMICA

Galatina- Delusione tra gli ambientalisti per le conclusioni alle quali sono giunti i partecipanti al 2°Convegno sull'incenerimento dei rifiuti tenutosi a Galatina il 10 novembre scorso. Da giorni nella città e nei Comuni limitrofi le popolazioni sono in allarme per la possibilità, ventilata di recente, che il cementificio Colacem incenerisca la frazione secca dei rifiuti urbani denominata CDR e a tale scopo è stata avviata una raccolta di firme di protesta. Il Prof. Giorgio Assennato, direttore generale dell'agenzia di controllo dell'inquinamento ARPA ha infatti dichiarato nel corso del Convegno che non esistono evidenze scientifiche sulle effetti delle nonoparticelle liberate dagli inceneritori sulla salute. In merito alla proposta di ridurre al minimo la parte indifferenziata dei rifiuti urbani incentivando la raccolta differenziata porta a porta seguendo in questo gli esempi virtuosi di alcuni comuni del Nord come Vedelago in provincia di Treviso che ricicla il 99 per cento dei rifiuti urbani, a parere di Assennato nel Sud questi obiettivi non sono raggiungibili a causa delle diverse abitudini delle genti meridionali. Assennato dimentica, obiettano gli ambientalisti, che piccoli Comuni della Puglia come Zollino e Melpignano e le stesse frazioni di Galatina separano i rifiuti da tempo con il “porta a porta” con risultati eccellenti. Sempre nel corso del Convegno il Sindaco di Galatina, Giancarlo Coluccia ha poi sorpreso la platea informando che se il cementificio Colacem è spesso nell'occhio del ciclone per le minacce all'ambiente , altre minacce ancora più subdole vengono da altre aziende sparse nel territorio, più piccole e quindi meno controllate. “Ma come,” osservano gli ambientalisti, “se il Sindaco , cioè la massima autorità locale è a conoscenza di questi fatti, perché non interviene per bloccarli?”. Unica voce dissonante di un convegno che nelle sue conclusioni vorrebbe tranquillizzare le popolazioni circa i rischi dell'incenerimento del CDR è stata quella dell'oncologo Giuseppe Serravezza, presidente della Lega tumori di Lecce che ha reso noti i risultati di una ricerca del registro tumori salentino che ha riscontrato a Galatina e nei Comuni limitrofi una incidenza altissima di tumori al polmone tanta da far balzare la città ai primi posti nella non invidiabile classifica nazionale dei casi di cancro per numero di abitanti. Le fabbriche inquinanti non c'entrano niente? Ci si chiede. Sull'argomento si registra la presa di posizione del Comitato intercomunale”Non inceneriamo il nostro futuro” e del Comitato civico”Cambiamo aria” di Galatina che in una nota osservano come ”Ancora una volta, con questo convegno, si è data dimostrazione di come il cittadino è costretto alla misera e indegna condizione di pura e semplice CAVIA, con l'unica insufficiente e per nulla rassicurante promessa di “monitoraggio” a posteriori dopo che l'attivazione di micidiali processi industriali altamente inquinanti avrà causato devastanti e immancabili danni sanitari e ambientali pagati a carissimo e durissimo prezzo, come sempre, con la salute e la vita di tutti noi ".

domenica 7 novembre 2010

A Galatina il 10 novembre convegno sul CDR


2° convegno: "CDR - Stato delle conoscenze in campo ambientale e sanitario in materia di coincenerimento".

COMUNICATO STAMPA

Galatina-Si terrà Mercoledì 10 novembre 2010 – alle ore 16.00 – presso il Palazzo della Cultura “Zeffirino Rizzelli” – Sala C. Contaldo – in Piazza Alighieri, organizzato dal Comune di Galatina,il 2° convegno dal tema: “CDR – Stato delle conoscenze in campo ambientale e sanitario in materia di coincenerimento”.
Interverranno: Prof. Giorgio Assennato (ARPA Puglia), Dr. Vito Lorusso (Primario Oncologico Ospedale “Vito Fazzi” - Lecce, Dr.ssa Anna Melcarne (Registro Tumori di Lecce), Dr. Giuseppe Serravezza (Lega Tumori di Lecce), il sindaco di Galatina Dr. Giancarlo Coluccia e l’Assessore all’Ambiente di Galatina Avv. Carmine Spoti.
Moderatore Danilo LUPO.

Salento da amare o grande pattumiera? Ancora una discarica abusiva sequestrata




C'ERA ANCHE UNO SCAFO IN VETRORESINA TRA I RIFIUTI SPECIALI SEQUESTRATI DALLA FINANZA IN UN OLIVETO A BORGAGNE

Melendugno- Carcasse di auto, motori, batterie, motociclette, pneumatici, lastre di eternit, bidoni in ferro e plastica, perfino uno scafo in vetroresina: è quello che i finanzieri della Compagnia di Otranto hanno rinvenuto in un terreno agricolo coltivato ad oliveto a Borgagne frazione di Melendugno. Si tratta di un'area di circa 1000 metri quadrati su cui erano stati accatastati rifiuti speciali che devono essere smaltiti secondo normative rigorose: naturalmente il terreno è stato sequestrato e per la proprietaria è scattata la denuncia penale. Da indagini espletate sembra che responsabile dello scempio ambientale sia il padre della proprietaria che aveva trasformato un anonimo oliveto in una discarica a cielo aperto piena di rifiuti altamente pericolosi per l'ambiente. Dall'inizio dell'anno Il Comando provinciale di Lecce della Guardia di Finanza ha sequestrato un milione e 900 mila chili di rifiuti smaltiti illegalmente e denunciato 26 persone, ma i ritrovamenti di discariche abusive nel Salento si susseguono a ritmo quasi giornaliero. Basterà l'opera encomiabile delle forze di Polizia per stroncare quello che non è semplicemente un malcostume ma un vero e proprio crimine contro la collettività?

sabato 6 novembre 2010

Dal Governo un miliardo in meno per l'ambiente



IL BUDGET DI TRE ANNI DEL MINISTERO DELL'AMBIENTE EQUIVALE AL COSTO DI QUATTRO CACCIABOMBARDIERI F35(nella foto)

Roma- Da un miliardo e 649 milioni di euro stanziati nel 2008 il ministero dell'Ambiente potrà contare del 2011 su un bilancio di soli 513 milioni di euro. Un miliardo in meno, quindi a disposizione per il ministero retto da Stefania Prestigiacomo a seguito dei tagli operati da quella che un tempo si chiamava legge finanziaria e adesso si chiama "Legge di stabilità". E non andrà meglio nei prossimi anni: il ministero avrà un budget di 504 milioni nel 2012 e di 498 milioni nel 2013. La scure di Tremonti si è accanita un po' su tutti i ministeri con tagli significativi ai bilanci ma ai due opposti e cioè il ministero più "tagliato" e quello meno ci sono il dicastero dell'Ambiente con i maggiori tagli e quello della Difesa con i minori tagli. Contro un taglio medio di bilancio che per tutti i ministeri si attesta sul 20% il ministero dell'Ambiente subirà una riduzione del 60% preparandosi quindi ad una lenta agonia. Secondo i calcoli del wwf infatti, lo stanziamento totale per il ministero dell'Ambiente per i prossimi tre anni equivale al costo di quattro cacciabombardieri F35 o di una Fregata per la Marina. Insomma siamo pronti a fare guerre remote e lontane ma siamo sempre più disarmati per combattere frane, alluvioni, calamità naturali e disastri vari che minacciano il nostro martoriato Paese. Pensare che l'Italia era un tempo, per il grande numero delle sue risorse naturali, artistiche e culturali, conosciuto come il "Bel Paese".

SABATO 6 NOVEMBRE A CORSANO (LE) CONVEGNO SUL RICICLO


COMUNICATO STAMPA

Sabato 6 Novembre, appuntamento da non mancare presso l’Auditorium Comunale di Corsano, ore 16:00 per un Convegno di grande rilievo economico e sociale.
Il tema sarà la gestione virtuosa dei rifiuti e come creare lavoro attraverso le buone pratiche.
Interverranno la Dott.ssa Carla Poli ideatrice del Centro Riciclo Vedelago di Treviso, l’Ing. Alessandro Marseglia del Centro di Progettazione Design & Tecnologie Dei Materiali di Brindisi, il Dott. Luigi Russo Presidente del Centro Servizi Volontariato Salento, il Dott. Corrado Russo Presidente dell’Associazione GAIA e il Dott. Biagio Cazzato, Sindaco del Comune di Corsano.
Il Convegno aprirà con la presentazione dell’esperienza di GAIA, associazione di volontariato che stimolando la cittadinanza, sensibilizzando le istituzioni e lavorando sulla progettazione integrata è riuscita a incidere positivamente sul proprio territorio attraverso interventi di riqualificazione e fruizione sostenibile.
Il Centro Riciclo Vedelago (C.R.V.), con lo slogan “Riciclare, recuperare, ridurre, riutilizzare”, individua i propri impegni e le proprie responsabilità nei riguardi della clientela e dell’ambiente. Il CRV si occupa delle opportunità tecniche e giuridiche per valorizzare i rifiuti: la gamma di materie prime secondarie comprende interi settori industriali alimentati da materie prime originate dai rifiuti: quelli che non hanno caratteristiche sufficienti per essere direttamente utilizzati come materie prime secondarie subiscono un trattamento di riduzione, estrusione e granulazione dal quale si ottiene un granulato plastico di varie dimensioni atto ad essere impiegato nell’industria plastica di stampaggio e in edilizia. Il CRV inoltre si occupa di promuovere attività di ricerca e innovazione coinvolgendo Istituti di Ricerca e Università, nonché attività di formazione per le scuole di ogni ordine e grado. Il 15 ottobre scorso il CRV ha siglato un protocollo di intesa con la Provincia di Benevento per l’implementazione di un impianto di Trattamento Meccanico Biologico (TMB) con annesso Impianto di Estrusione per la produzione di Materie Prime Seconde (MPS).
Il CETMA è un centro di ricerca applicata ed ingegneria industriale avanzata.
Le sue specifiche competenze riguardano tecnologie pervasive come Ingegneria dei materiali, Ingegneria informatica, Design industriale. Utilizzando in forma integrata queste competenze, esso sviluppa soluzioni innovative riguardanti materiali, processi, componenti e sistemi per applicazioni nell’industria e nei servizi.
L’evento è organizzato nell’ambito del Progetto “Le Vie del Sale”, finanziato con il bando di Perequazione Sociale 2008 erogato dal Centro Servizi Volontariato Salento (CSVS)

domenica 31 ottobre 2010

Sequestrate a Brindisi 7 grandi torce per smaltire rifiuti gassosi


UNA CAUZIONE MILIONARIA TRA LE POSSIBILI OPZIONI PER IL DISSEQUESTRO

Brindisi- Hanno tempo fino al 15 novembre prossimo i dirigenti di Polimeri Europa e Basell per trovare una soluzione alternativa alla termodistruzione dei rifiuti gassosi delle lavorazioni che, a giudizio dei consulenti tecnici della Procura di Brindisi, costituisce fonte di inquinamento nella zona industriale. Entro quella data il sequestro delle sette torce, a forma di camino e alte parecchie decine di metri, ordinato dal gip Paola Liaci nei giorni scorsi troverà esecuzione effettiva a meno che le due aziende coinvolte non trovino mezzi alternativi leciti: in quei camini che si stagliano imponenti nella zona industriale, si smaltivano i rifiuti provenienti dagli stabilimenti di proprietà delle due aziende indagate ma anche da quello di Eni Power. Al momento non sembrerebbe che le due società abbiano soluzioni diverse da proporre e quindi si concretizza la possibilità che il sequestro, prima della cui applicazione il giudice ha concesso 20 giorni di tempo, divenga esecutivo. In alternativa si profila anche l'ipotesi che i sette impianti vengano restituiti ai proprietari con la promessa di attuare entro una data stabilita sistemi di smaltimento non inquinanti: una cauzione milionaria sarebbe, in questo caso, posta a carico di Polimeri Europa e Basell da parte del Tribunale.

venerdì 29 ottobre 2010

In Puglia 75 per cento dei comuni a rischio frana



A BREVE UN ACCORDO TRA LA REGIONE E IL MINISTERO DELL'AMBIENTE

Bari- IL 75 per cento dei Comuni pugliesi ha abitazioni, scuole, ospedali a rischio di frana. E' l'allarme che Legambiente Protezione Civile ha lanciato ieri a Bari presentando il suo dossier "Ecosistema Rischio 2010". In dettaglio, secondo il dossier, il 46 per cento delle amministrazioni ha interi quartieri soggetti a rischio frana e nel 36 per cento dei casi sono coinvolte oltre alle case anche edifici che ospitano comunità di persone come scuole e ospedali. La politica italiana della Protezione civile prevede interventi solo in caso di calamità o comunque emergenze, in Puglia, invece, ha dichiarato l'assessore regionale alla Protezione civile Fabiano Amati, si tenta una inversione di tendenza, infatti"La Regione firmerà a breve un accordo con il Ministero dell'Ambiente per la mitigazione del rischio idrogeologico".

A Lecce dal Consiglio comunale via libera ad un impianto fotovoltaico da 3,99 megawatt


PROTESTANO CITTADINI E AMBIENTALISTI: LA POSIZIONE DI "FORUM AMBIENTE E SALUTE"

 Lecce- Il consiglio comunale di Lecce ha approvato lunedì 25 ottobre, con 23 voti favorevoli e 13 contrari la delibera di autorizzazione per l'insediamento di un impianto fotovoltaico da 3,99 megawatt tra Lecce e Novoli in zona “Masseria Mezzanotte”. Hanno votato a favore i consiglieri di centrodestra, contro le opposizioni di sinistra e Io Sud. Al progetto dell'impianto, presentato da una società nordamericana che ha già 12 impianti analoghi nel Salento, seguiranno a breve altri tre impianti simili in territorio del Comune di Lecce per un totale di potenza impiegata di 8 megawatt. Al Comune, tra tributi e oneri vari andranno oltre 700 mila euro. Su questa delibera si è però scatenata lunedì la protesta oltre che delle opposizioni in Consiglio di molti cittadini e di associazioni ambientaliste nettamente contrarie all'insediamento considerato devastante per il territorio salentino, eccessivo e frutto di una politica di colonizzazione che fa leva sulle difficoltà finanziarie dei Comuni e cede enormi fette di territorio rurale a grandi società esterne. In particolare il Forum “Ambiente e salute” di Lecce ha stigmatizzato la decisione del Consiglio che denota, si legge in un comunicato stampa“Una fretta inaudita, per accedere agli incentivi prima delle scadenze di fine anno, connota questa operazione vergognosa e che indigna ogni cittadino attento e consapevole. Una vergogna il comportamento di quanti stanno premendo per questa azione che strumentalizza l'ecologia per assassinare, "fotovolto-massacrare" il territorio e desertificarlo, uccidendovi ogni biodiversità, con danni sul clima immediati ed impressionanti! E pensare che dicono che lo fanno, quest'impianto, per salvare il pianeta dall'effetto serra, che con il surriscaldamento globale rischia di desertificare il pianeta, e loro lo desertificano artificialmente prima con questo impianto! Un'eutanasia del nostro territorio in vista dei surriscaldamenti climatici!? Una risata amara dovrebbe connotare l'atteggiamento dei cittadini se non fosse per il carico di frode e devastazioni che tutto ciò comporta! “ 
 

sabato 23 ottobre 2010

Lecce: la Provincia boccia la centrale a biomasse


VOTO QUASI UNANIME DEL CONSIGLIO PROVINCIALE

Lecce- Nel corso della riunione del Consiglio Provinciale di Lecce un ordine del giorno che esprimeva parre negativo riguardo l'installazione di una centrale a biomasse in agro di Cavallino , località "Masseria Guarini" è stato approvato con 25 voti a favore e uno contrario,quello dell'esponente di IO SUD Adriana Poli Bortone. E' una presa di posizione netta su una questione che ha provocato non poche polemiche e preoccupazioni tra gli abitanti di Cavallino e del comune capoluogo che dista pochi chilometri dall'area interessata al progetto. Gli abitanti della zona lamentano in particolare la presenza della discarica che raccoglie i rifiuti urbani della zona nord della provincia di Lecce e che in questi anni ha contribuito a rendere irrespirabile l'aria in un raggio di parecchi chilometri: una centrale a biomasse sempre nella stessa zona avrebbe comportato un ulteriore aggravamento della situazione ambientale. Secondo il Presidente della Provincia Antonio Gabellone "Ci sono studi di ordine igienico-sanitario che confortano il parere politico contrario espresso dal Consiglio". La decisione si inserisce sulla scia della politica ambientale della Provincia di Lecce che tende a regolarizzare tutti gli insediamenti a grande impatto ambientale di ogni tipo e in particolare la regolamentazione del fotovoltaico ed eolico.

A Bari guerra ai piccioni


IPOTESI DIVERSE SU COME RIDURNE LA DIFFUSIONE
Bari- Stormi di piccioni hanno da tempo invaso la città di Bari in particolare il centro antico e le vie di accesso al porto: gli uccelli seguono i camion che trasportano cereali e granaglie varie e che, nella fase di imbarco perdono parte del carico. Il problema è che gli esemplari di questa specie sono ormai troppi e non bastano più aghi, girandole e dissuasori vari per allontanarli. Il Comune si chiede come agire per ridurne il numero senza creare sofferenza agli animali. Prima ipotesi inserire nell'area uccelli rapaci come i falchi antagonisti naturali dei piccioni, misura questa già attuata con successo all' aeroporto di Palese. Seconda ipotesi diffondere nelle strade di Bari mangime contenente una sostanza che induce la sterilità negli uccelli e ne inibisce quindi la riproduzione. In entrambi i casi le associazioni ambientaliste si mostrano scettiche se non contrarie. "Si tratta comunque di indurre sofferenze a questi uccelli" dichiara Pasquale Salvemini, presidente regionale del WWF.

venerdì 15 ottobre 2010

Pannelli solari alti sette metri in progetto a Cutrofiano: è polemica


POSIZIONI DIVERSE ANCHE TRA GLI AMBIENTALISTI

Cutrofiano- Enormi pannelli mobili "insegui-sole" alti 7 metri da terra che occupano una superficie di 26 ettari: è il progetto che Legambiente attraverso la sua controllata "ESCO AZZEROCO2" ha presentato nei giorni scorsi a Cutrofiano alla presenza di suoi autorevoli dirigenti nazionali. Si tratterebbe di un impianto sperimentale da installare successivamente in Africa, se darà risultati positivi, per catturare l'energia solare in maniera ancora più efficace di quanto già si fa con l'attuale tecnologia dei pannelli solari. Subito si sono alzate le proteste sia di associazioni ambientaliste come Italia Nostra e Forum Ambiente e Salute, sia di medici, ricercatori, privati cittadini spalleggiati anche dal parroco don Mirko Lagna. Si rimprovera a Legambiente, già sotto accusa per la posizione "morbida" assunta sulla questione dell'incenerimento dei rifiuti da parte del cementificio Colacem di Galatina, di non tenere conto delle dimensioni enormi di questo campo fotovoltaico, (26 ettari equivalgono a 40 campi di calcio), che oltre tutto sorgerebbe in prossimità di una oasi naturalistica protetta, ricca di flora e fauna autocnona in via di estinzione , nei pressi della "Foresta di Cutrofiano" denominata "Parco dei Paduli". Sulla proposta della società ESCO AZZEROCO2 si dovrà pronunciare nei giorni scorsi il Comune di Cutrofiano, ma già si segnalano le prese di posizione nettamente contrarie del sovrintendente ai beni architettonici di Puglia arch. Ruggero Martinez e del prof. Giorgio Assennato, epidemiologo di fama e direttore generale dell'ARPA Puglia che evoca una "Catastrofe ambientale e sanitaria" se verrà approvato il progetto.

A Brindisi boom di richieste di nuovi impianti fotovoltaici


IN PRIMA FILA AZIENDE E PRIVATI
Brindisi- Sono 500 le richieste di installazione di nuovi impianti fotovoltaici presentate in pochi mesi nel solo Comune di Brindisi. se verranno accettate il 5% del territorio comunale sarà coperto dai pannelli. Tra i richiedenti grandi imprese come ENEL con un impianto di 71 megawatt e il gruppo Zamparini con un megaimpianto da 500 megawatt da installare vicino a Cerano per una spesa di 1,5 miliardi dieuro. Accanto a questi colossi tante richieste da comdomini, uffici e privati cittadini. A seguito della nuova normativa approvata nei giorni scorsi dalla Regione Puglia per i privati che desiderano installare i pannelli sulla loro abitazione fino ad una potenza di 1 megawatt non è necessaria la VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), così come non è richiesta per le aziende che non superino i 3 megawatt. Diverso è il discorso per le aree protette o di particolare interesse ambientale: per queste il limite per istallare senza VIA è di 0.5 megawatt. Da più parti si teme, per i megaimpianti, la possibilità che attraverso questi mega appalti ci siano concrete infiltrazioni della criminalità organizzata come dimostrano alcune inchieste giudiziarie in corso.

A Galatina stop al nuovo impianto fotovoltaico


IL COMUNE SOSPENDE I LAVORI DI INSTALLAZIONE DI UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO
Galatina – il 12 ottobre 2010 l’Amministrazione Comunale di Galatina ha sospeso, a mezzo di ordinanza del responsabile del
servizio incaricato Urbanistica ed Assetto del Territorio, ing. Alessandro D’Errico, i
lavori per l’installazione di un impianto fotovoltaico in località strada comunale
“Duca”.
Il provvedimento di immediata sospensione giunge a seguito di sopralluogo da
parte di personale del Settore Urbanistica e Assetto del Territorio e del Comando di
Polizia Municipale da cui sono emerse alcune irregolarità rispetto all’Autorizzazione
della Regione Puglia.
In particolare le anomalie riscontrate riguardano: la realizzazione di basamenti in
calcestruzzo armato posizionati sulla superficie del terreno, non riportati negli
elaborati grafici allegati all’Autorizzazione regionale; i pali metallici della
recinzione sono bloccati nel terreno mediante calcestruzzo contravvenendo alle
prescrizioni dell’Arpa Puglia riportate nella citata autorizzazione.

venerdì 8 ottobre 2010

TAR Lecce: sospeso il referendum contro l'ILVA di Taranto



INSOLITA ALLEANZA TRA CGIL E CONFINDUSTRIA MA PERPLESSITA' ANCHE TRA GLI AMBIENTALISTI

Taranto- Il referendum previsto per il 27 Marzo per la chiusura dell'area inquinante dell'ILVA per il momento non si farà. Lo ha deciso giovedì 7 ottobre il TAR di Lecce che ha accolto il ricorso presentato dalla CGIL e da Confindustria per irregolarità nella raccolta delle firme. Il Tribunale Amministrativo, che si è semplicemente espresso in maniera cautelare per evitare eventuali spese di organizzazione, rinvia la decisione sul merito al 12 gennaio 2010. Vittoria provvisoria quindi per l'inedita alleanza tra il sindacato di sinistra della CGIL e l'associazione degli industriali contrapposti al comitato promotore "Taranto futura". Ma in città anche sul fronte ambientalista si segnalano non poche perplessità sulla efficacia di un eventuale referendum che, osserva il cartello"Alta Marea" che riunisce alcune associazioni ambientaliste "E' efficace se rimanda il risultato ad un consiglio comunale non competente in materia? E poi è corretto far credere che una azienda privata possa essere chiusa dal Consiglio comunale quando solo la magistratura può farlo?"

TAR Bari: la discarica di Conversano non va ampliata


DA UNA PARTE IL COMUNE DI CONVERSANO DALL'ALTRA REGIONE E PROVINCIA

Conversano- Il TAR di Bari ha dato ragione al Comune di Conversano: la discarica esistente in contrada Martucci non si può ampliare, nonostante le due ordinanze una firmata da Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia e una da Francesco Schittulli, presidente della Provincia di Bari che avevano prorogato l'attività dell'impianto fino al 31 dicembre 2010. Tali provvedimenti erano stati presi in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato a giugno 2010 che aveva affidato l'appalto per la costruzione di un impianto complesso che in futuro sostituirà la discarica di Conversano ad una azienda diversa da quella in un primo momento vincitrice della gara. A causa di questa sentenza i lavori per il nuovo impianto avevano subito uno stop costringendo Regione e Provincia a prorogare la vita della discarica sita in contrada Martucci che invece avrebbe dovuto cessare l'attività il primo luglio 2010. Dalla Regione non si nasconde il disappunto per la recente sentenza del TAR contro la quale si preannuncia ricorso al Consiglio di Stato. Da parte loro i giudici amministrativi baresi, accogliendo il ricorso del Comune, non hanno ritenuto sufficienti le motivazioni addotte da Regione e Provincia per rimettere in funzione la vecchia discarica dopo la sentenza del Consiglio di Stato, precisando che a Giovinazzo è da poco entrato in funzione un lotto di ampliamento della discarica esistente che avrebbe potuto accogliere i rifiuti urbani della zona e tamponare così l'emergenza.

sabato 2 ottobre 2010

Bari: il nuovo porto turistico sarebbe uno scempio ambientale?


Bari - "Quel porto turistico non si deve fare perché inutile e perché rappresenterebbe la fine di uno dei più invidiati paesaggi d'Italia". Così Legambiente si è espressa contro il progetto del Comune di costruire un porto turistico di fronte a piazza Diaz che costituirebbe, secondo gli ambientalisti uno scempio ambientale. Altre le priorità per la citta, dicono , in primis depuratori, piste ciclabili, parcheggi, prima di pensare a una nuova darsena nel vecchio porticciolo. "Il consiglio comunale ha approvato la riqualificazione del porto vecchio in porto turistico- è la replica del sindaco Michele Emiliano, che tanta popolarità ha acquisito per la battaglia vinta di Punta Perotti- Legambiente stia tranquilla, ove i progetti proposti non siano più che sicuri per l'ambiente non saranno autorizzati dal Comune di Bari".

Gabbiani guariti liberati davanti al lungomare di Bari


Bari - Undici gabbiani reali sono stati liberati il 30 settembre dal WWF davanti al lungomare di Bari. Si tratta di esemplari raccolti in diverse circostanze da cittadini nei mesi scorsi ed affidati alle cure del Centro di recupero rapaci della Regione Puglia di Bitetto. Gli esemplari curati erano arrivati al Centro i precarie condizioni di salute in quanto affetti da una forma di tetraparesi indotta da un batterio simile al botulino. Dopo aver svolto un ciclo di cure sono stati rimessi nel loro ambiente naturale affinché svolgano il loro ruolo di antagonisti dei colombi di cui sono predatori e dei quali contribuiscono a limitare la diffusione agendo come stabilizzatori biologici.

Colacem: salta fuori un "Comitato di lavoratori"



Galatina – Sulla vicenda cementificio – coincenerimento dei rifiuti si segnala la presa di posizione di un neonato“Comitato spontaneo di lavoratori Colacem” che, in una nota diffusa alla stampa contesta le tesi delle associazioni, dei tecnici, dei cittadini, perfino della Chiesa, che in questi giorni si oppongono alla richiesta dell'azienda di Gubbio. I componenti del “Comitato” sostengono che non esistono pericoli aggiuntivi per la salute con il coincenerimento del CDR nei forni da clinker e a tal fine citano la posizione favorevole assunta da “Ambiente Italia", a loro dire la “Più autorevole associazione ambientalista italiana”. In quanto alle voci di ricatto occupazionale operato dall'azienda sui lavoratori sarebbero solo falsità. “ Che dire- continua il comunicato - di tutti coloro che hanno creato centinaia di discariche abusive con materiali tossici a cielo aperto, e che protestano in piazza per l’inquinamento? Ne abbiamo individuato a centinaia, ma vi siete mai domandati dove le nostre imprese artigianali scaricano i loro rifiuti industriali inquinanti? Sono tutte in regola? Le acque dei pozzi artesiani che i contadini utilizzano per innaffiare i prodotti agricoli sono sane o inquinate? Gli aerei che fanno? Ci buttano fiori, quando rasentano gli edifici nel loro addestramento quotidiano?

Benzopirene: il TAR dà ragione al Comune di Taranto


Taranto- L'ordinanza comunale del luglio scorso che imponeva all'ILVA di ridurre le emissioni di benzopirene entro 30 giorni è valida e dovrà essere attuata: lo ha stabilito il 30 settembre il TAR di Lecce respingendo il ricorso dell'azienda. L'ILVA aveva infatti presentato ricorso contro l'ordinanza , ritenendo di aver tempo fino al 31 dicembre 2012 per adeguarsi ai parametri sulle emissioni di benzopirene in base al decreto legislativo del 2007. Il tribunale ha invece dato torto all'azienda di Riva e ragione al Comune di Taranto riconoscendo l'ineccepibilità dell'atto amministrativo. Grande soddisfazione in città per questa sentenza che, come si legge in una nota del PD,""va nella direzione di rispettare il diritto alla salute dei cittadini di Taranto". A sostegno della tesi del sindaco Stefàno era intervenuto anche il comitato"Taranto futura". Ora, dicono gli ambientalisti,"l'ILVA non perda tempo e adotti le misure necessarie per non asfissiare più i tarantini".

sabato 25 settembre 2010

Smaltire le scorie radioattive a Otranto? no grazie



Bari - Che la Puglia fosse in predicato per accogliere le scorie radioattive delle nuove centrali nucleari in costruzione lo si sapeva: ridotta sismicità, aree non abitate di grande estensione sono le caratteristiche del territorio che fanno indirizzare la scelta sulla nostra regione. Ma che tra i siti in esame dalla Sogin, la società incaricata della sicurezza degli impianti nucleari, controllata dal Ministero del Tesoro ci fosse anche Otranto in pochi lo immaginavano. Nulla di ufficiale, tutto ciò che riguarda la scelta dei siti è coperto da un impenetrabile segreto, ma sembra che tra i sette siti possibili in Puglia ci sia anche un'area a pochi km da Otranto. Accadrebbe così che la città che vanta il mare più pulito d'Italia, che negli ultimi anni è balzata in testa alle classifiche del gradimento del turismo interno e internazionale, potrebbe convivere con i residui radioattivi delle centrali di prossima realizzazione. Immediata è stata la presa di distanze del sindaco di Otranto Cariddi. Sul tema delle scorie nucleari in Puglia è nota la posizione del governatore Vendola che ha manifestato la propria contrarietà anche a costo di rinunciare ai benefici economici che ripagheranno le comunità che accetteranno le scorie."Devono sapere che noi lotteremo in generale contro la follia del nucleare in Puglia", ha dichiarato alla stampa Vendola che promette, in caso di forzature "la più civile, pacifica e partecipata reazione popolare della storia pugliese".
Ma di cosa si tratta in sostanza? Le scorie radioattive prodotte dalle centrali nucleari hanno un decadimento lentissimo e perdono la residua radioattività dopo centinaia di anni. Il Governo Berlusconi, con il neonato piano nucleare vuole reperire zone idonee per lo stoccaggio di detti rifiuti, per il cui trattamento non esiste al mondo una tecnologia adeguata. Accanto al "cimitero" delle scorie sorgerebbe un parco scientifico con centinaia di ricercatori. Almeno in teoria nessuna comunità avrà l'obbligo di accogliere le scorie se non lo vorrà. Ma le domande che si pongono i cittadini sono:
- Perché se l'Italia, a fine anni ottanta, con un referendum ha bocciato in maniera netta il nucleare ora si ignora la volontà popolare?
- Perché, mentre alcune nazioni come la Germania cercano di disfarsi del nucleare noi ci rimettiamo in quel settore?
- Quali tecnologie innovative esistono per smaltire i residui radioattivi che in nessun Paese del mondo hanno avuto un adeguato trattamento?
- I cittadini hanno o no il diritto di conoscere i siti idonei (52 in tutta Italia) dove potrebbero essere stoccate le scorie?

Efficienza energetica e sviluppo in convegno a Bari



Bari - L’ARTI (Agenzia regionale per la Tecnologia e l'innovazione), d’intesa con l'Area Politiche per lo Sviluppo Economico, Lavoro e Innovazione della Regione, organizza a Bari il 28 settembre presso l'hotel Mercure in via Capruzzi l’evento dal titolo “Efficienza Energetica per lo sviluppo competitivo dei sistemi di imprese del Mezzogiorno”.
L’incontro, che si terrà dalle 9.00 alle 16.00, realizzato nel contesto del Programma Operativo Interregionale Energie Rinnovabili e Risparmio energetico 2007-2013 (POIn Energia), sarà l’occasione per: fornire una descrizione degli obiettivi del POIn Energia e delle attività da esso finanziabili e analizzare con i partecipanti le opportunità di efficienza energetica rispetto alle realtà economiche locali.
Nel corso del seminario, verranno illustrate le opportunità di finanziamento di studi di fattibilità per la progettazione di interventi di riqualificazione energetico-ambientale dei distretti industriali, delle filiere e dei poli di imprese della Puglia.
Gli studi di fattibilità saranno realizzati, per conto del Ministero dell’Ambiente, da Studiare Sviluppo, società in-house di Amministrazioni centrali, a valere sulla dotazione finanziaria dell’azione 2.5.1. del POIn Energia.
Durante l’incontro, che avrà un carattere operativo, verranno quindi:raccolti commenti ed integrazioni alla Chiamata per Idee.e presentate le modalità di partecipazione alla Chiamata per Idee

Domenica 26 settembre "Cambiamo aria"


Galatina – Domenica 26 settembre alle 19,30 si terrà in Piazza San Pietro o se il tempo non lo consentirà, nella sala della cultura della chiesa di Santa Caterina il primo incontro pubblico organizzato dal Comitato "Cambiamo Aria". All'incontro parteciperanno il dott. Giuseppe Serravezza, oncologo, il dott.Stefano Montanari, nanopatologo, la dott.ssa Cristina Mangia, fisico dell'ambiente e il dott.Luca Carbone, sociologo. Nell'occasione si raccoglieranno firme contro l'ipotesi di coincenerire i rifiuti solidi nel cementificio . L'idea è creare uno spazio informativo per fare chiarezza etica e scientifica sulla proposta di Colacem S.p.A. di co-incenerire Combustibile derivato da Rifiuti nello stabilimento di Galatina. “Un momento di riflessione, spiegano gli organizzatori in una nota stampa, per comprendere quali sono le conseguenze sull'ambiente e sulla salute di questa scelta che non tiene conto di una produzione sostenibile e rispettosa dell'ambiente in cui opera. Un incontro che apre le porte ad una più ampia riflessione sulle condizioni ambientali di tutto il nostro territorio già martoriato dalle tante attività industriali inquinanti”.
Nell'incontro sarà consultabile materiale scientifico-informativo e verranno trasmessi dei video su tali tematiche.

Appello da Taranto: bocciate quel decreto!


Taranto - Sono tantissimi i cittadini e le associazioni ambientaliste del capoluogo ionico che rivolgono un appello ai parlamentari di tutti gli schieramenti perchè il decreto legislativo firmato dal governo Berlusconi il 13 agosto, che ha già passato il vaglio della commissione ambiente del Senato non abbia l'approvazione della Camera. Si tratta di un decreto che sospende la legge del 1999 che imponeva dei limiti alle emissioni del benzopirene fissandone la soglia consentita al limite di un nanogrammo al metrocubo. Se il decreto verrà approvato, fino al 31 dicembre 2012, tali limiti saranno aboliti consentendo, dicono gli ambientalisti "all'ILVA di inquinare con danni alla salute degli operai e dei cittadini di Taranto". Un appello viene rivolto all'opposizione che in commissione ambiente del Senato non si è opposta consentendo il via libera al decreto. A Taranto si sentono abbandonati da tutti e attendono il referendum di fine Marzo per dare ai cittadini la parola in merito alla cessazione o meno della produzione più inquinante dell'ILVA.

sabato 18 settembre 2010

Colacem 3: deciderà la Provincia



Lecce - Il comune di Soleto si è già espresso negativamente, mentre il Consiglio comunale di Galatina ha deliberato di attendere ulteriori valutazioni tecniche prima di dare un parere definitivo. All'esame dei Comuni interessati è la richiesta della Colacem di coincenerire il CDR nello stabilimento di Galatina: i Comuni hanno solo potere consultivo mentre la eventuale approvazione deve venire dalla Provincia di Lecce. Nei giorni scorsi, durante un Consiglio Provinciale aperto anche alle associazioni ambientaliste e nelle dichiarazioni rese ad organi di stampa il Presidente Gabellone ha rimandato ogni decisione a dopo le valutazioni di impatto ambientale che ARPA e ASL dovranno compiere. Solo dopo aver acquisito il parere tecnico la Provincia si pronuncerà in merito alla richiesta di Colacem che comunque, in caso di via libera, dovrà essere definitivamente vagliata dalla Regione Puglia che dovrà rilasciare la autorizzazione integrata ambientale.

Colacem 2: sit in di protesta


Galatina - Domenica 18 settembre nelle piazze di Galatina, Soleto, Cutrofiano, Sogliano, Aradeo, Corigliano, Noha si terrà un sit-in di protesta organizzato dal PD. Si chiederà ai cittadini di firmare una petizione popolare da inviare al presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone per chiedere la bocciatura della richiesta avanzata da Colacem di coincenerire il CDR nello stabilimento di Galatina. Agli ambientalisti non bastano le assicurazioni date dall'azienda di Gubbio e si teme, con il coincenerimento, un aggravamento della situazione ambientale sul territorio. Già da anni gli oncologi segnalano a Galatina e paesi limitrofi un preoccupante aumento di casi di cancro sicuramente legato all'inquinamento dell'aria e della terra e in particolare alla diossina. D'altra parte nel 2006 l'ARPA sospese il coincenerimento del CDR nel cementificio a causa dello sforamento dei limiti consentiti.