domenica 20 marzo 2011

Anche le aziende contro l'inceneritore Colacem


LE AZIENDE AGROALIMENTARI COMPATTE CONTRO L'IPOTESI DI ULTERIORI DANNI ALL'AMBIENTE

Galatina - Le aziende agricole, casearie, vitivinicole del Salento si schierano decisamente contro l'ipotesi del coincenerimento dei rifiuti urbani nello stabilimento Colacem di Galatina. Lo hanno ribadito rappresentanti di circa 50 imprese del settore riuniti il 15 marzo presso la sede della Cantina Santi Dimitri a Galatina nel corso di una conferenza-stampa."Grandi nomi della tradizione viti-vinicola galatinese e salentina, come le Cantine Santi Dimitri e Valle dell’Asso, aziende storiche dell’economia locale, insieme a Conti Zecca e Cantine Palamà, fanno da apripista ad un elenco di caseifici, aziende agricole, agrituristiche e d'allevamento di Galatina, Cutrofiano, Corigliano, Aradeo, Galatone, Tricase, e di tutto il Salento, assieme all'importantissima adesione di CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) provinciale di Lecce rappresentata dal suo presidente Giulio Sparascio, tutti uniti hanno indirizzato un accorato e allarmato appello alla Provincia di Lecce ed alla Regione Puglia, un importante documento a difesa del settore agro-silvo-pastorale di qualità, settore in continua crescita e di importanza strategica per il vero e pieno sviluppo del Salento tutto, chiedendo che non venga autorizzata alcuna forma di incenerimento sul territorio, il documento- comunica il Forum Ambiente e Salute-" è stato presentato e consegnato alla stampa e ai rappresentanti istituzionali Aurelio Gianfreda presidente della IV° Commissione Consiliare Sviluppo Economico della Regione Puglia e Gianni Stefàno assessore alle Politiche dell'Energia della Provincia di Lecce."
"Un eventuale co-incenerimento di CDR da parte di Colacem, prosegue il comunicato, avrebbe conseguenze catastrofiche e devastanti non solo sulla salute dei cittadini, ma anche sulla qualità e salubrità di tutti i prodotti di eccellenza derivati da produzioni agro-silvo-pastorali, in particolar modo se condotte con precisi metodi e disciplinari di qualità, quali il metodo biologico, biodinamico e sinergico, caratterizzanti innegabilmente la naturalezza e la genuinità del prodotto stesso derivato da un ambiente più che sano e incontaminato, affossando al contempo economie d'eccellenza assieme alla stessa immagine agro-turistico attraverso la quale è riconosciuta indiscutibilmente e internazionalmente da esperti del settore la penisola salentina.
Proprio il comparto agro-silvo-pastorale in questi anni sta vivendo un momento di rilancio, quasi insperato dopo anni e anni di difficoltà, ed ha fondato la sua rinascenza proprio su prodotti di eccellenza frutto di un ecosistema sicuro e salubre ed ha un estremo bisogno che tali prodotti si sviluppino in un territorio profondamente sicuro e tutelato: il danno che le emissioni di nanopolveri e metalli pesanti provocherebbero su prodotti alimentari di origine agro-silvo-pastorale sarebbero incalcolabili e funesti per aziende che hanno fatto della qualità e genuinità la loro carta di identità."

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