sabato 8 gennaio 2011

No alla distruzione di piazza Moro e di 16 lecci a Locorotondo



GLI OPPOSITORI DISPOSTI ANCHE AD INCATENARSI AGLI ALBERI PER SCONGIURARNE LA DISTRUZIONE
Locorotondo - Una città spaccata in due sui lavori che inizieranno la prossima settimana e comporteranno la demolizione di piazza Aldo Moro e la conseguente distruzione di 16 alberi di leccio. A Locorotondo è polemica sulla decisione della giunta comunale di spendere un milione e 895 mila euro per cambiare la fisionomia della piazza intervenendo con profondi scavi. A favore la attuale maggioranza Pdl capeggiata dal candidato sindaco alle amministrative di primavera Tommaso Scatigna, contro il comitato civico Città futura presieduto da Domenico Minno e sostenuto dall'ex sindaco Giuseppe Campanella che si oppongono alla demolizione e si dichiarano pronti a legarsi ai 16 lecci per impedirne la distruzione. A sostegno della loro protesta i componenti di Città futura chiedono l'intervento della Regione, del Prefetto e della sovrintendenza dei Beni Culturali per fare luce sulle perizie geologiche che definiscono "generiche e insufficienti" e per fare chiarezza sui rischi derivanti dalla conformazione carsica del terreno sottostante alla piazza. Per salvare i lecci e scongiurare una catastrofe ambientale Città Futura chiede inolttre l'intervento della Magistratura adombrando anche sospetti sull'iter seguito per ottenere i finanziamenti comunitari.

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