sabato 11 settembre 2010

Galatina: proteste sull'ipotesi di coincenerire i rifiuti nel cementificio





Galatina – Se ne discuterà il 13 settembre prossimo in Consiglio Comunale a Galatina ma già la notizia ha provocato in città un coro di proteste. La Colacem, società di Gubbio proprietaria del cementificio da anni al centro delle proteste per i danni ambientali provocati a Galatina e nei Comuni limitrofi, ha chiesto alla Provincia di Lecce di poter coincenerire nel suo altoforno il cosiddetto CDR cioè i rifiuti urbani. Già in passato l'azienda umbra, che sollecita questa soluzione per ridurre i costi di gestione, aveva incenerito i rifiuti nell'impianto salentino, ma nel 2006 la Regione Puglia, allora competente in materia, aveva revocato l'autorizzazione in quanto l'ARPA aveva riscontrato difformità tra i valori dichiarati in tema di emissioni inquinanti e quelli riscontrati. Contro questa richiesta il coordinamento di Sinistra, ecologia e libertà, Italia dei valori e Federazione della sinistra di Galatina hanno già invocato una consultazione referendaria per chiedere ai cittadini un pronunciamento in merito. Analoga richiesta è stata avanzata dal Consiglio di quartiere del Rione Italia che ha avviato una raccolta firme. Si segnala, inoltre, la presa di posizione del segretario regionale del PD Sergio Blasi, che risponde alle minacce lanciate dai dirigenti dell' azienda di possibili licenziamenti se non sarà accettata questa soluzione, a loro dire necessaria per ridurre i costi. In una nota Blasi osserva come “Si usi la mannaia del licenziamento per nascondere il tema della salute dei cittadini”. Da più parti si fa notare come Galatina e i Comuni vicini subiscono già da decenni l'impatto di Aeroporto, fabbriche e opifici che hanno portato nel territorio la metà degli impianti inquinanti della intera Provincia di Lecce. I risultati sono un ambiente devastato e una preoccupante proliferazione dei casi di cancro tra gli abitanti di Galatina, Cutrofiano, Soleto, Sogliano. Tra i maggiori sospettati, a detta di molti, proprio il cementificio di contrada “Piani”. Diversa la posizione di Colacem che respinge le accuse di inquinamento ambientale.

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