sabato 4 dicembre 2010

A Taranto class action contro l'ILVA



RICHIESTO UN RISARCIMENTO DI TRE MILIONI DI EURO PER I DANNI ALLA CITTA'


Taranto – Ed ora i tarantini possono fare causa all'ILVA: lo ha annunciato nel corso di una conferenza stampa il portavoce nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli. A disposizione dei cittadini che lo vorranno è stato infatti costituito un pool di avvocati guidato dall'avv. Valentina Stefutti che ha maturato una analoga esperienza difendendo i cittadini di Casale Monferrato nel processo contro l'Eternit. L'idea è di promuovere una class action, cioè una azione collettiva di risarcimento per i danni all'ambiente e quindi alla salute dei tarantini che l'ILVA ha provocato in questi anni. Fino a tre milioni di euro in totale l'ammontare del risarcimento richiesto. Come è noto a Taranto viene prodotto il 98% della diossina di tutta Italia e, per una ordinanza del Sindaco è persino vietato ai bambini di giocare con la terra, tale è il livello di inquinamento che hanno raggiunto l'aria il suolo e l'acqua . Nel mirino di Bonelli è poi finito il Governatore della Puglia Nichi Vendola, ''reo'' di non aver risposto alla richiesta dei Verdi di avviare una indagine epidemiologica per i cittadini di Taranto. ''Questa - ha sottolineato Bonelli - sarebbe la prova del reato, uno strumento importante per i cittadini che chiedono giustizia, ambientale e sociale. Ormai a Taranto – osservano i Verdi -la diossina è nel terreno, è entrata nella catena alimentare, nel latte materno e continua a mietere vittime”.

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