sabato 4 dicembre 2010

Tra discarica e Colacem, incontro a Corigliano domenica 5 dicembre



APPUNTAMENTO DOMENICA ALLE 11 IN PIAZZA VITTORIA A CORIGLIANO PER INTERROGARSI SUL FUTURO

-COMUNICATO STAMPA-

"CORIGLIANO TRA DISCARICA E COLACEM: quale futuro per le nostre famiglie", questo il titolo dell'incontro promosso dal Coordinamento Civico per la tutela del territorio e della salute dei cittadini per informare la cittadinanza sugli esiti sfavorevoli del ricorso al TAR promosso dalle associazioni contro le deroghe previste nel piano di tutela delle acque della Regione Puglia, che di fatto consentono l'apertura della discarica sull'unica grande falda del Salento a Corigliano d'Otranto. Le associazioni ritengono confuse le argomentazioni dei giudici del tribunale amministrativo di Lecce e ricorreranno in appello al Consiglio di Stato nella speranza che si possa fare veramente chiarezza giuridica e scientifica sulla vicenda, auspicando che questa volta l'iniziativa sia ripresa direttamente dalla nuova amministrazione comunale di Corigliano (intervenuta finora solo "ad adiuvandum" nel ricorso al TAR promosso dalle associazioni), che sta dando grande priorità al problema. Infatti, all'inizio di Novembre il Consiglio comunale di Corigliano d'Otranto ha approvato all'unanimità una delibera, a cui hanno contribuito tutti i gruppi consiliari e le stesse associazioni in veste di consulenti tecnici, per dichiarare ufficialmente la contrarietà della comunità coriglianese all'entrata in esercizio della nuova discarica dopo che nuovi e preoccupanti elementi sono emersi col ritrovamento del percolato al di sotto della vecchia discarica chiusa negli anni '80 dall'acquedotto pugliese. E proprio la richiesta di immediata bonifica del vecchio sito di sversamento è al secondo punto della delibera consiliare approvata a Corigliano, che si spinge fino a delineare una soluzione alternativa (che vedrebbe peraltro non contraria la stessa ditta appaltatrice) fondata sull'avvio di una vera raccolta differenziata spinta in tutti i Comuni dell'ATO Lecce/2 e la trasformazione di parte dell'impianto di biostabilizzazione di Poggiardo in un vero e proprio impianto di compostaggio (visto che ne sono previsti ben 6 nel territorio ATO). L'incontro pubblico di domenica servirà anche ad informare i cittadini di Corigliano sulla richiesta di Colacem di bruciare rifiuti (CDR), oltre al carbone oggi già utilizzato, nel suo impianto di via Corigliano a Galatina. Questa richiesta è giudicata insostenibile dalle associazioni in quanto comporterebbe l'aumento dell'impatto ambientale già negativo che la Colacem avrebbe sui vicinissimi centri abitati, in una situazione sanitaria caratterizzata da un aumento della mortalità per tumori rispetto a quella attesa in tutti i
Comuni limitrofi della Grecia Salentina, che di fatto hanno espresso (da Soleto a Sogliano fino proprio a Corigliano) la loro netta contrarietà approvando apposite delibere consiliari trasmesse alla provincia di Lecce, a cui oggi fanno appello anche le associazioni dei cittadini. Alla luce di ciò, potrebbe apparire ambiguo l'atteggiameno del sindaco di Galatina, intervenuto nell'incontro pubblico galatinese di Domenica scorsa quasi a difesa della richiesta di Colacem di incenerire CDR nei suoi camini. Su questo punto le associazioni chiedono chiarezza al Sindaco di Galatina: dal momento che nello specifico contesto ambientale e sanitario della Grecia Salentina la richiesta di Colacem è insostenibile ed irricevibile, i cittadini sono interessati a comprendere in un nuovo pubblico confronto le motivazioni che hanno spinto finora il Sindaco di Galatina, unico tra tutti, a restare ancora in bilico o addirittura a giustificare la richiesta di Colacem di portare nel cuore della Grecia Salentina l'incenerimento di rifiuti oltre a quello del carbone. Le associazioni sottolienano che non esistono filtri o tecnologie in grado di eliminare il pericolosissimo particolato ultrafine e i metalli pesanti prodotti da questo tipo di impianti e reneranno pubblici i risultati degli studi condotti dal Politecnico di Milano nel 2005, da cui è chiaramente emerso che il coincenerimento di CDR nei cementifici aumenta il coefficiente di tossicità per l'uomo da 37.7 a 95.5 (valore espresso in mg di toluene), praticamente triplicando i potenziali rischi per le popolazioni esposte.

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