domenica 31 ottobre 2010

Sequestrate a Brindisi 7 grandi torce per smaltire rifiuti gassosi


UNA CAUZIONE MILIONARIA TRA LE POSSIBILI OPZIONI PER IL DISSEQUESTRO

Brindisi- Hanno tempo fino al 15 novembre prossimo i dirigenti di Polimeri Europa e Basell per trovare una soluzione alternativa alla termodistruzione dei rifiuti gassosi delle lavorazioni che, a giudizio dei consulenti tecnici della Procura di Brindisi, costituisce fonte di inquinamento nella zona industriale. Entro quella data il sequestro delle sette torce, a forma di camino e alte parecchie decine di metri, ordinato dal gip Paola Liaci nei giorni scorsi troverà esecuzione effettiva a meno che le due aziende coinvolte non trovino mezzi alternativi leciti: in quei camini che si stagliano imponenti nella zona industriale, si smaltivano i rifiuti provenienti dagli stabilimenti di proprietà delle due aziende indagate ma anche da quello di Eni Power. Al momento non sembrerebbe che le due società abbiano soluzioni diverse da proporre e quindi si concretizza la possibilità che il sequestro, prima della cui applicazione il giudice ha concesso 20 giorni di tempo, divenga esecutivo. In alternativa si profila anche l'ipotesi che i sette impianti vengano restituiti ai proprietari con la promessa di attuare entro una data stabilita sistemi di smaltimento non inquinanti: una cauzione milionaria sarebbe, in questo caso, posta a carico di Polimeri Europa e Basell da parte del Tribunale.

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